Sono passati 40 anni

La leggendaria Operazione Entebbe Il blitz d'Israele che ha fatto la storia

La leggendaria Operazione Entebbe Il blitz d'Israele che ha fatto la storia
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4 luglio 1976. Sono passati 40 anni dall’Operazione Entebbe, la più gloriosa impresa dell’esercito israeliano nella storia militare mondiale. E per l’occasione il premier dello stato ebraico, Benyamin Nethanyahu ha accolto l’invito delle autorità africane a volare in Uganda, a Entebbe, per celebrare un anniversario epico per la storia della moderna Israele e triste per la sua storia personale. Perché a Entebbe Bibi perse il fratello, Yoni, comandante delle forze speciali, l’unico militare a perdere la vita.

Il dirottamento. Per capire qualcosa di più di quella che per Israele è la più eroica delle battaglie contro il terrorismo, accompagnata dall’onore di essere stata un successo memorabile nella storia delle operazioni di salvataggio, è bene andare con ordine. Il 27 giugno 1976, un commando di aderenti al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, composto da due palestinesi e due tedeschi, prende in ostaggio i 250 passeggeri del volo Air France Tel Aviv-Parigi. A bordo 10 membri dell’equipaggio e 243 passeggeri, tra cui 104 ebrei, israeliani e non, 9 italiani. Poco dopo lo scalo ad Atene, il commando terroristico estrae le armi e dirotta l’aereo prima a Bengasi e poi in Uganda. Chiedono la liberazione di 40 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. In Libia viene liberata una donna. All’aeroporto di Entebbe, invece, tutti i passeggeri vengono fatti scendere e portati in una grande sala dell'aeroporto, dove poco dopo appare il dittatore ugandese Idi Amin Ada, il quale avvisa gli ostaggi che Israele rifiuta di obbedire alle richieste dei dirottatori.

 

 

Le trattative. A far scattare la decisione del blitz delle forze speciali israeliane è la distinzione degli ostaggi sulla base dell’appartenenza religiosa. Dai dirottatori, con la complicità del dittatore ugandese, venne imposto un ultimatum di 48 ore, al termine delle quali si intende uccidere gli ostaggi uno a uno. Il governo israeliano annuncia l'avvio dei negoziati, ma nel frattempo in tutta segretezza prepara l’intervento militare, che viene presentato dal generale Dan Shomron. Al ministero della difesa israeliano siede Shimon Peres, mentre primo ministro è Yitzchak Rabin, i quali, dopo aver assistito a una simulazione generale del blitz, danno il nulla osta. Il piano viene facilitato dal fatto che l’aeroporto di Entebbe è stato costruito da una ditta israeliana, disposta a fornire la planimetria dettagliata.

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Il blitz. Da Tel Aviv, alle 13.20 del 3 luglio, si alzano in volo tre Hercules con a bordo 200 tra i migliori soldati di Israele armati fino ai denti, e un Boeing 707. Tutti volano a bassa quota per sfuggire ai radar, scortati per un terzo del percorso da alcuni Phantom F-4. Dopo 7 ore e 40 minuti di volo, con un minuto di ritardo sulla tabella di marcia, atterrano a Entebbe e, sfruttando l’effetto a sorpresa, liberano gli ostaggi. Per confondere ancora di più le acque e trarre in inganno i soldati ugandesi complici dei dirottatori, Israele carica a bordo degli Hercules anche una Mercedes nera identica a quella usata da Idi Amin Ada, che viene usata come Cavallo di Troia. Simulando un corteo presidenziale, gli israeliani arrivano al terminal coi passeggeri in ostaggio e fanno irruzione. Nel blitz, che dura due minuti meno del previsto, 58 minuti contro 1 ora stimata, vengono uccisi tutti i dirottatori, tre ostaggi e 20 soldati ugandesi. Unico morto israeliano il comandante delle operazioni, Yoni Netanyahu, ucciso mentre sta guidando gli ostaggi liberati a bordo del Boeing 707.

 

 

Yoni, l’eroe.  Yonatan Netanyahu, detto Yoni, giovanissimo e bellissimo tenente colonnello, si era già distinto per capacità e bravura durante la guerra del Kippur. Suo fratello minore è l’attuale premier dello stato ebraico. Israele lo ricorda e lo celebra come un eroe. Molti sostengono che è solo dopo la sua morte che il fratello ha intrapreso la carriera politica, impostandola secondo un’ottica interventista e assai aggressiva. Ancora oggi sulla tomba di Yoni, nel cimitero del monte Hertzl a Gerusalemme, sono deposti tantissimi sassolini, segno delle numerose presenze di quanti gli fanno costantemente visita.

La critica. Nel 2007, un’inchiesta della Bbc sull’Operazione Entebbe, successivamente denominata Operazione Yonathan, solleva grandi polemiche in Israele. Stando ad alcuni documenti all’epoca inediti dei National Archives britannici, il dirottamento dell’aereo avrebbe goduto della collaborazione del servizio segreto israeliano Shin Bet e quindi del governo israeliano, che intendeva in questo modo screditare in Occidente l'Organizzazione per la liberazione della Palestina di Yasser Arafat e impedire un avvicinamento tra quest'ultima e Washington. La possibile complicità dello Shin Bet fu segnalata da un diplomatico britannico con base a Parigi, in una nota inviata al Foreign Office il 30 giugno 1976, tenuta segreta fino a una decina di anni fa.

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