La posta degli amori sfigati Il meglio non è ciò che pare giusto

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Cara Alba,
Scrivo perché nessuno capisce ciò che provo. Tutti mi dicono che merito di meglio, che non mi devo accontentare. E io li ascolto pure, esco con un tipo in carriera, belloccio, a quanto pare di me invaghito. Arriva in orario, sorride, butta lì due frasette fastidiosamente giuste, ride. Poi mi riaccompagna a casa e non pretende nulla di più di un saluto. Tutto ok insomma. Peccato che quando esco neppure aspetta che io entri nel portone. Via, come il vento. E l’educazione? È a questi personaggi che mi dovrei affidare? Ma allora meglio l’elettricista della Bassa che non mi caga e che, proprio per questo, mi si è piantato in testa manco fosse Tom Cruise. Che tutti mi dicono di lasciar perdere, che merito di più. Ma almeno dall’elettricista non mi aspetto granché. E non perché sia elettricista eh, semplicemente perché è basico: lavoro, calcetto, birra e rutto libero, pizza al sabato sera, il pub con gli amici. Ecco, da lui so perfettamente cosa aspettarmi. Niente palpitazioni e struggimenti, niente di tutto ciò che rende l’amore l’argomento più inflazionato del mondo. Una solida realtà. Io, lui, i nostri bambini, le nostre certezze. Certo, quando mi immagino in questo quadro fatico a vedermi con il mio volto, ma in fondo è quello che voglio no? È quello che vuole ogni donna in realtà, no?
E comunque, a uno che non aspetta che entri in casa non mi concederò mai.

Antonia

Cara Antonia,
Volere di più, non accontentarsi. Sembra la ricetta del successo, come se a volerlo intensamente questo “meglio” alla fine arriva. E forse è così. Dire di no ai mezzi amori, alle mezze soddisfazioni, forse avvicina a quello che meritiamo, se di merito si può parlare. Bisogna solo capire cos’è questo meglio. Vivere una vita avventurosa? Essere soddisfatti del proprio posto nel mondo? Finire le otto ore di lavoro e trovare a casa altre incombenze che riempiono tempo e cuore? Ci hanno detto che avremmo potuto fare tutto, carriera, amore, famiglia, e stare bene. Ma, più si va avanti, più si percepisce lo scherzetto: le scelte che non fai, ti inseguono. La metà di te che a un bivio avrebbe preso l’altra strada resta. E non è mai così facile. Il tipetto gentile che ride alle tue battute non è certamente quello che cerchi. E una galanteria non si nega a nessuno. Ma scegliere l’esatto opposto soltanto perché sembra più giusto forse non è una cosa saggia. È quello che dura, quello che resta ad avere un senso. Tutto il resto, invece, sono domande a una posta del cuore.

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