La Primavera campione d'Italia Da qualche parte Favini sorride

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Da qualche parte lassù, starà festeggiando anche Mino Favini per questa straordinaria Atalanta Primavera, campione d’Italia dopo 21 anni. L’Età dell’Oro non finisce mai per la Dea: terza in Serie A e qualificata per la prima volta alla Champions League, questa sera Campione d’Italia con l’altra squadra piena di gioielli, i Ragazzi di Zingonia.

Massimo Brambilla e i suoi giocatori hanno colto il più meritato dei trionfi: hanno dominato la stagione regolare, hanno meritato di scucire il tricolore dalle maglie dell’Inter, campione uscente e degna rivale dei bergamaschi sino all'ultimo respiro.

È un anno pazzesco, questo 2019 sotto il segno della Dea. È un anno che premia i 50 milioni di investimenti che dal 2010 a oggi Antonio Percassi ha voluto effettuare nel settore giovanile, autentico eldorado di una società più che mai lanciatissima nell'orbita dei grandi club europei.

E pensare che, al Tardini, non c’erano Carnesecchi, Colpani e Delprato, ai mondiali con l’Under 20. Ma, quando hai un gioco, quando hai un tecnico votato a un calcio brillante e offensivo, quando hai interpreti del calibro di Kulusevski, Colley e dei loro compagni, nulla è impossibile, avendo alle spalle una società che ha chiamato Favini la sua splendida Accademia.

Sorridi, Mino. E pensa che in settembre, mentre l’Atalanta di Gasp giocherà in Champions League, quella di Brambilla debutterà nella Youth League. Il meglio continua a venire.

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