Le migliori band orobiche

La scena musicale bergamasca (sì, ne esiste una, e pure di livello)

La scena musicale bergamasca (sì, ne esiste una, e pure di livello)
Pubblicato:
Aggiornato:

I musicisti di Bergamo sono delle talpe. Scavano dei cunicoli sotto le strade di una città che, vuoi per la ribellione all'europeismo milanese, vuoi per un orgoglio municipale ancora vivo, quasi nemmeno li vede. Bergamo è la città che quando uno dice che “da grande” vuole fare il musicista ti risponde: «No, dai, seriamente, cosa vuoi fare da grande?». E se non sempre lo dice, comunque lo pensa. Non è per cattiveria, è che Bergamo non è abituata a far parlare di sé per queste cose. Ci sarà un motivo se ogni volta che qualche bergamasco si afferma al di fuori delle mura veneziane, parte il telefono senza fili: «Ta set che l'è de Berghèm?». Ma sempre tardi. Sempre dopo che le talpe hanno trovato l'uscita del cunicolo altrove. Perché è più facile passare sotto alle nostre mura che oltrepassarle. Bergamo non è Londra e nemmeno Milano, su questo non si discute. D'altronde che effetto fa sentir parlare di “scena musicale bergamasca”? Suona strano, rispetto a “scena londinese” o anche solo “scena milanese”.

 

verdena_1_1425919745

I Verdena.

 

La scena musicale bergamasca. Eppure la scena bergamasca esiste, ed è ricca di potenziale, di qualità, di impegno, di talento, di dedizione. Fare musica a Bergamo significa iniziare nelle sale-prove degli oratori o dei centri giovanili, suonare alle feste delle scuole e poi girare quei nove-dieci locali che ancora danno spazio ai musicisti, facendo concerti di fronte a dieci o quindici persone di cui magari otto sono i componenti delle altre band che suonano in quella serata. In estate si può sperare in qualche concerto alle feste della birra o a qualche festival particolare. Spesso, laddove mancano le opportunità, queste instancabili talpe se le tirano fuori dal cilindro, ultimo di tanti esempi la Giornata Della Musica in Fara organizzata dalla Consulta Studentesca il maggio scorso.

Dopo un po' di tempo che si suona si registrano i primi dischi e, per quanto possa sembrare strano, a Bergamo di posti per registrare dei bei dischi ce ne sono parecchi: tra piccole realtà di home recording e studi di registrazione veri e propri in tutta Bergamo e provincia ce ne sono più di cinquanta.

 

Pinguini tattici nucleari

I Pinguini Tattici Nucleari.

 

Alla Bergamo musicale, insomma, manca solo una cosa: i bergamaschi. Un gruppo senza un seguito ristagna nella propria musica. Figuriamoci un'intera scena che spesso e volentieri non è presa sul serio dalla propria città. E allora le strade sono due: lasciar perdere ogni ambizione e suonare per le stesse quindici persone finché non diventa troppo frustrante per andare avanti, oppure tentare di emergere da altre parti.

Le band bergamasche di successo. Tralasciando per un attimo i Verdena, dei quali è meglio tacere che dire troppo poco, troppi bergamaschi non sanno che sono tanti quelli che ci sono riusciti e che la maggior parte di loro lo ha fatto altrove. Esiste ad esempio una band che dal Monterosso è arrivata sul palco del Whisky a GoGo, storico locale californiano che ha ospitato mezza storia del rock, dai Doors ai Cream, passando per Jimi Hendrix e Led Zeppelin. Questa stessa band al momento sta accompagnando per tutta Italia il tour di Dente, noto cantautore fidentino.

 

Plastic

I Plastic Made Sofa.

 

Eppure Bergamo non lo sa, e non sa nemmeno che da Santa Caterina un'altra band ha fatto tournée in giro per mezza Europa, e ha vinto proprio quest'anno il premio come miglior gruppo emergente del 2016 ad Arezzo Wave, e forse non sa nemmeno che una band da Albino è arrivata ad aprire un concerto di una delle più importanti band italiane, i Tre Allegri Ragazzi Morti, a collezionare quasi un milione di visualizzazioni sul canale YouTube e ad affermarsi di fatto come una delle band più interessanti della scena indie italiana. Mai sentito parlare dei Plastic Made Sofa? E dei Sonars? E dei Pinguini Tattici Nucleari? Direste mai che sono di Bergamo? No? Allora facciamo un patto: noi vi parleremo di loro nelle prossime settimane, voi farete vedere gli articoli a un vostro amico e gli direte: «Ta set che i è de Berghèm?».

Seguici sui nostri canali