L’amore per la montagna e per la comunità: il Cai di Clusone ricorda Davide Savoldelli
Il quarantenne è venuto a mancare dopo sei mesi di lotta a causa di un incidente in quad. Uomo di pochi gesti e grandi fatti. Toccante la lettera dei suoi amici

Clusone piange la perdita di uno dei suoi figli più amati, Davide Savoldelli, scomparso a 40 anni dopo sei mesi di lotta a seguito di un tragico incidente con il quad sul monte Alino, a Parre. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella comunità, nel Cai di Clusone e tra tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Un uomo di poche parole e tanti fatti
Davide era un uomo che parlava poco, ma faceva molto. La sua vita era profondamente legata alla montagna, non solo come passione personale ma come missione di servizio. Per oltre cinque mandati è stato consigliere del Cai di Clusone, ricoprendo il ruolo di vicesegretario e dedicando il suo tempo libero alla manutenzione dei sentieri, all'organizzazione delle attività e al supporto della comunità alpina.
Ogni venerdì sera era nella sede del Cai per il tesseramento, sempre pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno. Non si tirava mai indietro quando c’era da lavorare con pala e piccone per mantenere i percorsi sicuri e accessibili a tutti. I suoi scarponi, spesso non perfettamente allacciati, raccontavano di una vita vissuta sul terreno, tra sassi, sentieri e panorami mozzafiato.
L’incidente e la lunga lotta
L’11 agosto scorso, è stato vittima di un brutto incidente con il quad. Mentre percorreva i sentieri che tanto amava, si è schiantato contro un cartello stradale, finendo in una scarpata. Soccorso da un escursionista e trasportato d’urgenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII, ha combattuto per mesi tra la terapia intensiva e la riabilitazione.
Sembrava esserci speranza, ma il destino ha deciso diversamente. Il 10 febbraio, Davide ci ha lasciati, lasciando dietro di sé un’eredità di impegno, amore per la montagna e generosità verso il prossimo.
L’ultimo saluto
La comunità si stringe intorno alla famiglia di Davide: i genitori Maria Grazia e Tomaso, il fratello Giovanni e la sua inseparabile cagnolina Stella, compagna di tante avventure.
I funerali si terranno domani (13 febbraio) alle 14.30 presso la Basilica di Clusone, preceduti da una veglia di preghiera mercoledì alle 17 nella cappella di San Luigi. In segno di rispetto e per onorare la memoria di Davide, la famiglia ha chiesto di non inviare fiori, ma di devolvere opere di bene al Cai di Clusone e al progetto asilo scuole in Malawi di Agostino Trussardi.
Un ricordo indelebile
Gli amici del Cai di Clusone hanno voluto ricordarlo con una toccante dedica su Facebook: «La sua presenza era un dono continuo, capace di rendere migliore il tempo degli altri, senza mai aspettarsi nulla in cambio. Era sempre il primo ad affrontare un sentiero innevato, a segnare una traccia per chi lo seguiva».
Ogni sua azione, anche la più piccola, rifletteva un impegno profondo nel migliorare il mondo intorno a lui, proprio come quando «soffocava la fatica nella gioia di tracciare per chi ti segue». La sua presenza nei sentieri, nei rifugi, nei sorrisi scambiati davanti a una birra, lascia un vuoto che colpisce come un «temporale immancabile in Presolana ogni domenica pomeriggio», un colpo che lascia smarriti, ma che non cancella la sua essenza.
Davide non si faceva mai notare, ma il suo spirito resterà nel ricordo dei sentieri che ha curato e nei cuori di chi l'ha conosciuto. Un uomo che «si metteva sempre in testa», guidando con il suo passo sicuro, dal parcheggio fino alla cima. Era uno di quelli che rendevano la strada più facile e sicura per chi veniva dopo di lui, come un faro silenzioso.
Un esempio per gli amanti e gli appassionati della Montagna che la terra ti sia lieve...RIP