L'arcVision Prize 2016

L'architettura al femminile Italcementi premia Jennifer Siegal

L'architettura al femminile Italcementi premia Jennifer Siegal
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La progettista americana Jennifer Siegal è la vincitrice della quarta edizione dell'arcVision Prize - Women and Architecture, premio internazionale di architettura al femminile istituito da Italcementi. Il premio è stato assegnato all'unanimità da una giuria composta da professioniste di eccellenza al Teatro dell'Arte della Triennale di Milano, in occasione del ritorno della XXI Esposizione Internazionale della Triennale. Nella motivazione, Siegal è stata definita «una pioniera coraggiosa nella ricerca e sviluppo di sistemi costruttivi prefabbricati, a prezzi contenuti per utenti e aree di intervento disagiati, in grado di ideare e costruire soluzioni efficaci e pratiche e un nuovo linguaggio per una tipologia abitativa mobile e a basso costo». Il Premio consiste in un progetto di ricerca e workshop presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group a Bergamo, che si propone anche come luogo d’incontro e divulgazione di tecnologie e metodologie innovative. È inoltre riconosciuto un premio di natura economica, con l'invito alla vincitrice di destinarne una parte a iniziative progettuali a finalità sociali. Menzioni d’onore sono state assegnate dalla giuria a Pat Hanson (Canada), Elisa Valero Ramos (Spagna) e Cazú Zegers (Cile).

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«Ricevere l'arcVision Prize è certamente il punto più importante della mia carriera e probabilmente è un momento molto più grande di me», ha detto la vincitrice subito dopo l'annuncio del premio. Jennifer Siegal, nata nel 1965, ha fondato lo studio Office of Mobile Design (nel 1998) diretta conseguenza del suo interesse per gli spazi “transitori”. La sua attività si concentra infatti sulla realizzazione di strutture mobili, smontabili e riposizionabili, basata sulla ricerca di un nuovo tipo di prefabbricazione, che usa processi industriali per dare vita a edifici più efficienti e agili che in qualche caso prevedono anche l'impiego di ruote come elemento capace di rendere l'architettura più fruibile e letteralmente dinamica. Siegal si è confrontata con questi temi sia attraverso spazi pubblici per l’educazione, che lavorando sul tema dell’abitazione. Nella Saetrain Residence a Los Angeles, per esempio, realizza un dinamico spazio abitato partendo dall'uso di semplici container standard.

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Obiettivo di arcVision Prize è la valorizzazione del ruolo delle donne nell’attuale scenario dell’architettura mondiale, con particolare attenzione per quelle qualità che una progettista moderna deve avere per affrontare la propria professione con originalità, alla ricerca di soluzioni avanzate e non convenzionali, e con una sensibilità più forte e più matura per il contesto umano e sociale.

«L’esperienza di Expo Milano 2015 – ha affermato Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi – ha confermato le nostre radicate convinzioni: la centralità delle donne nella società attuale, la loro capacità di costruire un futuro più armonico, la sensibilità di coniugare innovazione tecnologica con passione e fantasia, sentimento e dedizione. Valori fondamentali, che quando vengono declinati al “femminile” sono in grado di trasformare il volto del presente, aprendo orizzonti inediti a una vita contemporanea non sempre facile».

La giuria era composta da Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell'Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects), Daniela Hamaui (giornalista), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio d’architettura Miralles Tagliabue EMBT), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize).

 

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Nel corso della serata, arcVision Prize ha voluto ricordare e sottolineare la figura di Gae Aulenti, protagonista tra l'altro della mostra W. Women in Italian Design, curata da Silvana Annicchiarico e visitabile presso il Triennale Design Museum. Il Premio Speciale assegnatole - recita un comunicato di Italcementi - va inteso come riconoscimento del suo ruolo di architetto e intellettuale, così importante nella storia italiana e in quella della lotta delle donne per affermarsi nell'uguaglianza e nel riconoscimento delle loro qualità di progettiste.

«Chi era Gae Aulenti? Un architetto, senza alcun dubbio; ma anche una designer, una scenografa, una progettista, una curiosa, una fumatrice, una donna, una lettrice instancabile, una nonna, una viaggiatrice – ha raccontato l'architetto Nina Artioli, nipote di Gae Aulenti –. Di lei sappiamo che è stato l’architetto che ha trasformato la Gare d’Orsay in uno tra i più famosi musei d’arte del mondo, che ha disegnato la lampada Pipistrello e ha progettato Piazzale Cadorna a Milano. Ma questo è solo un effetto, il risultato finale, di quello che era Gae Aulenti. Ha sviluppato il suo percorso professionale attraverso il design, l’architettura, gli allestimenti e la scenografia, costruendo la sua carriera in un costante dialogo tra le arti».

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