Ha parlato di lui pure il New York Times

Le ambiziose idee di scaruffi.com il primo sito italiano della storia

Le ambiziose idee di scaruffi.com il primo sito italiano della storia
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Piero Scaruffi è un nome che probabilmente non vi dice nulla. Eppure varrebbe la pena conoscerlo, poiché si tratta dell'uomo che creò il primo sito internet italiano. Nel lontano 1995, infatti, con la nascita ufficiale del World Wide Web (il celebre “www”), Scaruffi decise di cogliere immediatamente l'occasione, aprendo un sito, tutt'ora attivo, utilizzando il proprio nome: www.scaruffi.com. L'intento di Piero, allora come oggi, era semplice: mettere tutto lo scibile umano in un solo sito internet. Una sorta di Wikipedia ante litteram, con l'unica differenza di essere riempita di contenuti da una sola persona. Un'impresa titanica, a dir poco, che nel 2006 portò addirittura il New York Times a dedicarci una pagina.

 

PierpScaruffi

 

Una figura controversa. Chi è Piero Scaruffi? È una domanda a cui è pressoché impossibile dare risposta. Stando a quanto egli dichiara, Scaruffi è poeta, scienziato, storico della conoscenza, libero pensatore, storico musicale, storico cinematografico, scienziato cognitivo, artista visivo, consulente software e commentatore politico. Un vero e proprio pozzo di nozioni, insomma. Una conoscenza così vasta, pensò Scaruffi negli anni Novanta, non poteva non essere condivisa con tutto il mondo. Da quest'idea nacque scaruffi.com, che in realtà esisteva già in rete, prima che internet si formalizzasse per come lo conosciamo ora, sotto forma di un enorme database online. Ma calma con il pensare che sia tutto ora quel che luccica: Scaruffi è infatti unanimemente considerato una figura parecchio controversa, e sono più i detrattori che gli ammiratori. Facendo un giro su internet, Piero è dai più considerato un “incompetente”, un “presunto esperto di tutto”. Effettivamente, considerando che come formazione Scaruffi è un matematico e non ha mai studiato in maniera accademica null'altro, è piuttosto presuntuoso ritenere di poter, da solo, tramandare l'intero scibile umano alle future generazioni con un sito internet. Ma Scaruffi se n'è sempre infischiato di quanto la gente dicesse di lui, e ha proseguito dritto per la sua strada. È stato, inoltre, un prolifico autore di libri: ne ha scritti ben 17, di cui nove sulla musica, due sulla poesia, uno sulla storia, due sulle scienze cognitive e tre sull'intelligenza artificiale. Uno in particolare, una monumentale Storia della musica rock (sei volumi, più di 2.500 pagine), fu motivo di pesantissime critiche: gli esperti sostennero che si trattasse di un'opera «dal solo scopo di appagare un ego smisurato e assecondare deliri di onnipotenza». Scaruffi recensì oltre 5mila artisti, analizzando una tanto vasta quantità di musica che, in effetti, è difficile ritenere che possa esserci specifica competenza rispetto a tutto quanto il materiale trattato. Inquadrato il personaggio, scopriamo ora il suo chiacchieratissimo sito.

 

nytimes

 

Scaruffi.com. Si tratta di un sito estremamente leggero, con grafiche da fine anni Novanta, pochissime immagini e senza alcuna pubblicità. Lo stesso autore sostiene che si tratta di roba che «rallenta il computer. Se vuoi guardare delle belle foto, vai in un museo. Internet serve a trovare informazioni il più velocemente possibile». Scaruffi, oltre a non inserire alcun banner pubblicitario, e quindi a rinunciare ad ogni fonte di guadagno, non fa assolutamente nulla per pubblicizzare il sito. Che, fra l'altro, si presenta in maniera piuttosto caotica: consta di più di 50mila pagine, tantissime se si considera che sono state scritte tutte dalla medesima persona, organizzate in maniera non molto organica, continuamente riviste e aggiornate. Si parla di musica, arte, politica, scienza, tecnologia, e qualsiasi altra cosa possa venire in mente. Esistono pagine sulle guerre in corso, sui dittatori al potere, sui peggiori disastri naturali della storia, sulla sessualità nel mondo greco-romano, recensioni di libri, riflessioni filosofiche e interviste. Tutto visto attraverso la lente dei gusti e delle opinioni di Scaruffi. Una sorta di enorme blog, il cui intento però non è solo quello di offrire il proprio punto di vista sulle cose, ma ergere quest'ultimo a criterio unico e indiscutibile con cui tramandare la conoscenza al resto dell'umanità. Perché, come detto, lo scopo del sito è catalogare tutto lo scibile umano. «La mia ambizione più grande è scrivere una storia completa della conoscenza», ha detto Scaruffi nell'intervista al New York Times del 2006, «qualcosa che metta insieme tutti i miei interessi: la letteratura, la scienza, la filosofia, la politica, tutto quanto». Si tratta, per Piero, di un vero e proprio lavoro a tempo pieno, che non gli consente di fare nient'altro nella vita, «che a malapena mi concede di respirare». Forse, con la necessaria prudenza del caso, vale la pena ricordare scaruffi.com più per il fatto di essere stato il primo sito internet italiano della storia che per l'effettivo valore scientifico dei suoi contenuti. Ah, naturalmente è tutto in inglese, mica che a godere di questa colossale enciclopedia virtuale possano essere solo gli italiani...

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