Le frecce di Antonio da Zanica per combattere tutte le barriere
Da sinistra a destra: Mario, Barbara, Antonio Gusmini (alle spalle l'arbitro federale Arnaldo Matessi), Loredana e Armando.
Lo scorso 13 febbraio se n’è andato Antonio Gusmini. Un uomo come tanti, potrebbe obiettare qualcuno. Ma Antonio aveva qualcosa di speciale; questo non solo per via del suo essere diversamente abile, ma anche per una peculiarità che lo ha sempre contraddistinto. Da questa particolarità è partito il ricordo che il sindaco, Luigi Locatelli, ha postato online e ribadito a noi: «Antonio Gusmini è stato un esempio di come si possa essere portatori di handicap senza per questo farsi percepire come una persona dimezzata. Con il Phb - associazione di tiro con l’arco - ha anticipato e testimoniato per decenni quei principi che oggi condividiamo tutti: al di là dei contenuti tecnico-sportivi, il perseguimento di valori culturali, etici e sociali, la tutela e l'integrazione del disabile nello sport e nella vita civile».
Testimonianza che, idealmente, si può far risalire alla disciplina praticata da Antonio: «Il nostro concittadino è stato per anni presidente della squadra della quale faceva parte. Sicuramente ciò ha fatto sì che il Phb divenisse quel che è oggi, un’istituzione per il Comune di Zanica. Questo ci rende orgogliosi, anche perché il tiro con l’arco è una delle poche discipline, se non l’unica, nella quale gli atleti disabili gareggiano insieme ai normodotati».
Dunque, si può affermare che si tratti di uno sport inclusivo: «Antonio è stato per anni un nome noto a livello provinciale, e non solo, di u n’attività che rappresenta il massimo punto dell’integrazione sportiva possibile proprio in virtù delle uguali opportunità offerte agli atleti partecipanti». Il grande merito di Antonio, tuttavia, è stato quello di aver anticipato i tempi per quanto riguarda la sensibilità diffusa nei confronti delle barriere...»