Nominato anche "australiano dell'anno"

Lo strano sangue di James Harrison che ha salvato 2 milioni di bambini

Lo strano sangue di James Harrison che ha salvato 2 milioni di bambini
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In Australia James Harrison è soprannominato the man with the golden arm, “l'uomo dal braccio d'oro”, ed è considerato un eroe nazionale. Il 9 giugno, in previsione della giornata mondiale dei donatori di sangue che si celebra il 14 dello stesso mese, la CNN gli ha dedicato un articolo e lo ha presentato in questi termini: «L'uomo il cui sangue ha salvato la vita di due milioni di bambini». Superficialmente, James Harrison è solo un uomo come gli altri. Vuole molto bene a sua figlia e ai suoi nipoti, colleziona francobolli e fa passeggiate vicino casa, sulla costa dell'Australia centrale. Ma è quello che sta sotto la superficie a renderlo straordinario. Più precisamente, quello che scorre nelle sue vene.

Quel sangue così speciale. Nelle vene dell'anziano australiano, infatti, si trova un singolare anticorpo che gli scienziati hanno chiamato Rh(D) Immune Globulin (Rh (D) IG). Molto probabilmente Harrison lo ha sviluppato da ragazzo, quando nel 1951 ha dovuto affrontare una rischiosa operazione che gli è costata un polmone. In quell'occasione ha ricevuto una massiccia trasfusione di sangue e, tra i tanti litri ricevuti, ce n'era qualcuno che conteneva Rh positivo, mentre Harrison è nato con Rh negativo. L'australiano, allora giovanissimo, deve avere sviluppato perciò il prezioso anticorpo, che attualmente posseggono soltanto cinquanta persone in Australia, secondo la stima della Croce Rossa. Harrison, che oggi ha settantotto anni, ricorda: «Al mio risveglio dall'operazione, o un paio di giorni dopo, mio padre mi stava spiegando ciò che era accaduto. Mi disse che avevo ricevuto tredici litri di sangue e che la mia vita era stata salvata da persone sconosciute. Lui stesso era un donatore di sangue, quindi mi dissi che quando fossi diventato abbastanza grande sarei diventato anch'io un donatore».

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Un vaccino creato grazie a lui. L'anticorpo che scorre nel sangue di Harrison permette di prevenire la malattia Rhesus, che si manifesta allorquando una madre in attesa, con sangue Rh positivo, ha in grembo un bambino con Rh negativo, ereditato dal padre. In circostanze simili, il sistema immunitario della madre attacca il feto e, in alcuni casi, porta all'aborto spontaneo, in altri invece a nascite di bambini con gravi disabilità mentali. Negli anni Sessanta, prima che James cominciasse a donare il proprio plasma, il Rhesus era una vera calamità ed erano milioni i casi accertati. Perciò, non appena i medici scoprirono la felice singolarità di Harrison, gli chiesero di collaborare affinché venisse realizzato un vaccino adatto ad aiutare le madri colpite dalla sindrome. L'australiano rievoca quei momenti, decisivi per la sua vita e per quella di persone che ancora avrebbero dovuto venire al mondo: «Mi hanno garantito un'assicurazione da un milione di dollari, così ero sicuro che mia moglie Barbara sarebbe stata economicamente al sicuro. Non ero spaventato. Ero contento di potere aiutare».

17 percento delle donne è a rischio. Per circa sessant'anni Harrison ha donato il sangue quasi ogni settimana e ha permesso ai medici di sintetizzare il vaccino Anti-D, con il quale sono stati salvati ben due milioni di bambini, che oggi vivono sani e forti accanto alle loro madri. Jemma Falkenmire, della Croce Rossa Australiana, ha dichiarato: «Ciascuna borsa di sangue è preziosa, ma il sangue di James è particolarmente straordinario. Il suo sangue è usato per creare una medicina salva-vita ed è dato a mamme il cui sangue rischia di attaccare i loro bambini non ancora nati. Ogni goccia di Anti-D che sia stata sintetizzata in Australia proviene sicuramente dal sangue di James. E più del diciassette percento di donne in Australia sono a rischio, quindi James ha davvero aiutato a salvare molte vite».

La perdita della moglie. Tra le donne che sono state aiutate da Harrison c'è sua figlia Tracey e l'amica Joy Barnes, un'impiegata alla Banca del Sangue della Croce Rossa, ma ci sono anche molte, moltissime sconosciute. Come, ad esempio, Kristy Pastor, che grazie all'inizione di Anti-D è riuscita a diventare mamma per ben quattro volte. Harrison non è mai venuto meno al suo impegno, nemmeno dopo che è morta sua moglie Barbara. Una settimana dopo la scomparsa della compagna, infatti, è tornato in ospedale a donare il suo plasma.  «È stato triste, ma la vita continua e noi dobbiamo continuare a fare ciò che facciamo. Lei è lassù che mi guarda, perciò io vado avanti», afferma con coraggio.

Tra due anni si deve "ritirare". Ma anche per i donatori di sangue speciali come il signor Harrison esiste un'età in cui è bene ritirarsi. Tra un paio di anni, infatti, dovrà cessare di donare, sebbene con grande rammarico. Falkenmire ha affermato alla CNN: «James è insostituibile per noi. Non credo che ci sia qualcuno capace di fare quello che lui ha fatto, ma certamente abbiamo bisogno di persone che seguano le sue orme. Dovrà ritirarsi entro un paio di anni e immagino che la nostra unica speranza sia riposta nelle  persone che vogliono donare il proprio sangue, in coloro che hanno questo anticorpo e che possono diventare dei salvatori di vite nello stesso modo in cui lo è stato Harrison. Tutto quello che possiamo fare è sperare che ci saranno persone là fuori abbastanza altruiste per farlo, nello stesso generoso modo in cui si è comportato Harrison».

La paura degli aghi. Nel corso della sua vita l'ormai anziano signore ha fatto più di mille donazioni e ogni volta ha dovuto affrontare la paura degli aghi e del sangue: «Non ho guardato l'ago entrare nel mio braccio nemmeno una volta. Guardo il soffitto o l'infermiera, ma non riesco a guardare il sangue». Oggi l'uomo che ha salvato due milioni di bambini, vale a dire l'Australia del futuro, si augura che il record personale delle mille donazioni venga presto superato.

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