Un cimelio all'asta

L'ultimo menu del Titanic

L'ultimo menu del Titanic
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Il 30 settembre sarà messa all’asta una delle copie del menu distribuite sul Titanic il giorno prima del fatale scontro con un iceberg, il 15 aprile 1912. Si tratta di un pezzo molto raro, dato che sono rimaste solo due o tre carte di questo tipo. Un esemplare simile era stato ad esempio venduto per 122 mila dollari a Rupert Hunt, proprietario di spareroom.com, dalla famiglia Dodge. Il Lion Heart Autographs, la casa d’aste newyorchese che ha organizzato l’evento in occasione del trentennale dal ritrovamento del relitto, valuta la carta del menu non meno di 50mila dollari, fino a un massimo di 70 mila. Non sappiamo tuttavia come sia andata la vendita, né chi sia il fortunato che è riuscito ad accaparrarsi il prezioso ricordo.

 

[Un tour virtuale sul Titanic]

 

La storia del menu. Il reperto apparteneva ad Abraham Lincoln Salomon, una delle dodici persone che si salvarono dalla morte imbarcandosi sulla famigerata Scialuppa n. 1, quella che venne poi chiamata Money Boat, perché i sette membri dell’equipaggio presenti avrebbero ricevuto del denaro per remare lontano dal Titanic, ancor prima di riempire la scialuppa fino ai quaranta posti disponibili. Salomon aveva infilato la carta del menu in una tasca, insieme a un biglietto della sedia pesapersone dei bagni turchi della nave. La casa d’aste l’ha valutato tra i 7 500 e i 10mila dollari. Il biglietto, anch’esso messo all’asta il 30 settembre, reca sul retro i nomi di altre tre persone salite sulla Scialuppa n. 1, Miss Laura Mabel Francatelli, Sir Cosmo Duff-Gordon e Lady Lucy Duff-Gordon.

 

lettera 1 lettera 2

 

Il Lion Heart ha messo in vendita, per un valore tra i 4 e i 6mila dollari, anche un terzo articolo appartenuto a Mr. Salomon, una lettera inviata ad Abraham Lincoln da Francatelli sei mesi dopo il tragico incidente. Miss Laura Mabel, che era impiegata presso Duff- Gordon, una fashion designer, scriveva: «Speriamo che ora tu ti sia abbastanza ripreso dalla terribile esperienza. Temo che i nostri nervi siano ancora scossi, dal momento che abbiamo avuto tante preoccupazioni e ansietà, aggiunti alla nostra già tremenda esperienza, dovuti a indagini veramente ingiuste quando siamo arrivati a Londra».

 

Menu

 

L’Ultima cena del Titanic. La lettura del menu stuzzica i palati e sorprende con gusti che, almeno per noi italiani, non sono esattamente quelli soliti delle nostre tavole. I passeggeri della sontuosa nave, quelli che viaggiavano in prima classe, avevano di che leccarsi i baffi. La ricca scelta di piatti prevedeva, tra le portate principali:

  • Consommé fermier, un brodo vegetale
  • Cockie Leekie, una minestra tipica della cucina scozzese, con pollo, porro, riso e talvolta orzo
  • Filetti di rombo
  • Uova à l’Argenteuil, vale a dire uova strapazzate con asparagi
  • Pollo à la Maryland, è un piatto dello Stato statunitense del Maryland, con pollo fritto e poi cotto al vapore, su salsa a base di panna
  • Manzo sotto sale, verdura, gnocchi (o ravioli)

Sotto la dicitura “Dalla griglia” vengono elencate le seguenti pietanze:

  • Bocconcini di montone alla griglia
  • Purè, patate fritte e patate ripiene al forno

Tra i dolci c’è il pudding alla crema pasticcera, meringa di mele e pasticcini. Arriva poi il succulento buffet, un’esplosione di pesce e carne. Dopo un “classico” salmone alla maionese, ci sono i potted shrimps, letteralmente “gamberetti nel piatto”, un piatto del Lancashire inglese realizzato con gamberetti cotti nel burro aromatizzato alla noce moscata. E ancora, acciughe norvegesi, aringhe in salamoia, sardine semplici o affumicate, roast beef, rotolo di roast beef piccante, tortino di vitello e prosciutto, prosciutto della Virginia e del Cumberland, salsiccia di Bologna (non poteva mancare), gelatina di pollo e lingua di bue sotto sale. Il tutto accompagnato da una grande varietà di formaggi, dal Gorgonzola all’anglosassone Cheddar. Per intenderci, quello degli hamburger.

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