Il futuro dell'azienda

E l'uomo più ricco del mondo è...

E l'uomo più ricco del mondo è...
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Era stato l’uomo più ricco del mondo per qualche ora a luglio scorso. Poi aveva subito il risorpasso del leader storico Bill Gates. Questa volta però Jeff Bezos sembra volere fare proprio sul serio, e con l’impennata del titolo in borsa di venerdì scorso è di nuovo salito sul gradino più alto con un patrimonio che ha superato i 90 miliardi di dollari, visto che la capitalizzazione è cresciuta di quasi 7 miliardi di dollari (Bezos ha in tasca il 16,9 per cento della società da lui fondata).

 

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E Bill Gates? Bill Gates, che pure ha goduto di un’impennata dopo che sono stati resi noti i conti miglior delle previsioni: per il fondatore di Microsoft la notizia si è tradotta in un balzo di 550 milioni di patrimonio personale, che ha raggiunto gli 88,5 miliardi di dollari. Nel terzo trimestre del 2017, Amazon ha infatti registrato 256 milioni di dollari di utili contro i 252 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I profitti per azione sono rimasti a 52 centesimi, comunque ben oltre le attese degli analisti che erano per soli 3 centesimi. Ed è ben noto che il trimestre caldo di Amazon è il quarto, quello che comprende l’abbuffata di pacchi di Natale. Ad essere più completi, bisogna anche avvertire che Gates è stato penalizzato dalla sua generosità: infatti è tra i fondatori di Giving Pledge, l’iniziativa per incoraggiare i miliardari a donare in cause di beneficenza o umanitarie. Per dare il buon esempio Gates ha donato sino ad ora 31,1 miliardi di dollari.

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La novità Amazon: cibo fresco. Dalla parte di Bezos c’è però la sensazione che stia cavalcando un business in travolgente espansione. È di queste settimane la notizia dell’acquisizione del più importante marchio del cibo bio e salutista degli Stati Uniti, Whole Foods Market. Nei suoi scaffali offre 30mila prodotti organici certificati e 13.500 prodotti certificati non Ogm. Un marchio molto trendy e in ascesa nelle aree ricche degli Usa, che però fatica a far decollare i conti. Bezos sa come risolvere i problemi, e a breve inaugurerà in alcune città americane uno dei pochi servizi che mancano nel bouquet di Amazon, vale a dire la consegna del cibo fresco. L’agenzia Bloomberg ha giudicato questo passo di Bezos come una «scossa di terremoto nel mondo della distribuzione, che con questa operazione vede abbattere i confini tra il commercio fatto di pixel e pagamenti elettronici e quello fatto di strutture fisiche e prodotti a portata di mano». Portando il bio in casa, certamente abbattendo i prezzi come sempre accade nelle operazioni di sfondamento di Amazon, Bezos si fa forte anche di un’immagine ambientalista e salutista.

 

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E la consegna anche quando non ci sei. C’è poi un’altra scommessa che bolle in pentola: quella di risolvere il problema della consegna quando in casa non c’è nessuno, grazie ad una chiave elettronica che permette al fattorino di entrare e depositare il pacco. Una innovazione audace, perché significa forzare le barriere della privacy e puntare a costruire un rapporto fiduciario con i clienti senza incrinature. Del resto Amazon (e non solo Amazon) ha già messo abbondantemente i piedi nel nostro privato, grazie ad algoritimi capaci di squadraci dalla testa ai piedi. Ora, grazie al Gps, Jeff può sapere anche in quali negozi reali siamo entrati ed è pronto a farci recapitare le sue offerte che stroncano ogni concorrenza.