Di Torre Boldone

Martina, campionessa sui pattini Argento ai mondiali di Digione

Martina, campionessa sui pattini Argento ai mondiali di Digione
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Vincere un argento ai Campionati del Mondo di pattinaggio a rotelle in linea non era certo quello che si aspettava Martina Rota, diciassettenne di Torre Boldone, quando nel maggio 2015 un infortunio al ginocchio ha rischiato di interromperle la carriera. Martina ha iniziato a pattinare su ghiaccio fin da piccola, “spinta” in questa attività dai genitori che la portavano frequentemente a Zanica al palazzo del ghiaccio. Da subito ha dimostrato grande abilità e dimestichezza con la danza sulle lame e la società Olympic Dream Ice School di Bergamo non ha perso tempo a tesserarla tra le proprie atlete.

L'incidente due anni fa. I miglioramenti in gara sono stati costanti, Martina era sempre tra le prime dieci classificate nelle gare internazionali a cui partecipava e il sogno di poter far parte della nazionale ad una delle successive edizioni olimpiche era vicino ad avverarsi quando, due anni fa, il ginocchio ha fatto crack. Una importante rottura del legamento del ginocchio destro (quello usato negli atterraggi dopo i salti) l’ha costretta a un intervento chirurgico e a mesi di riabilitazione per poter tornare competitiva. È in quel periodo che Martina si è accorta di quanto fosse difficile tornare ai livelli precedenti, sia a livello fisico che a livello mentale.

 

 

Dalle lame alle rotelle. E così, nel maggio 2016, ha deciso di abbandonare le competizioni su ghiaccio per passare a una nuova specialità che sta prendendo sempre più piede in tutta Europa: il pattinaggio a rotelle in linea. «Le differenze principali tra le due specialità sono date dalla minor scorrevolezza dei pattini, dovuto all’attrito del terreno, e alla maggior potenza richiesta al fisico per poter effettuare i salti e le figure acrobatiche - spiega Martina -. In questo passaggio tra le due specialità ho, fortunatamente, avuto il pieno e incondizionato sostegno della mia allenatrice Marta Bravin e di suo marito Fabio Mosca, della società SportCulture di Monza, e della mia famiglia.

Impegno e sacrificio. Purtroppo in Bergamasca non siamo attrezzati a livello agonistico per questa nuova disciplina sportiva e quindi mi trovo costretta a recarmi a Monza più volte a settimana. Quando, invece, per impegni scolastici o di famiglia non posso recarmi in Brianza, mi “appoggio” alla società di Bergamo Time 4.2 e vengo seguita da Laura Martina, che è in stretto contatto con la mia coach». Da queste parole emerge il carattere forte e deciso di Martina, che pur di allenarsi costantemente si reca «a Monza con il treno e rientro a orari serali. In particolare d’inverno, la cosa mi agita sempre un po’, anche perché la compagnia sui vagoni non è delle migliori...».

 

 

Martina Rota ai Mondiali di Digione, sul secondo gradino del podio.

 

L'argento mondiale. L’impegno e la dedizione portano ben presto la giovane atleta a iscriversi alle prime gare, sia a livello nazionale che europeo. E l’inizio fa subito il botto: quattro competizioni e quattro primi posti. Proprio questi risultati le hanno permesso di partecipare ai Mondiali di Digione (Francia), svoltisi l’ultima settimana di giugno 2017, dove Martina è arrivata senza porsi un obiettivo ben preciso: «Sapevo pochissimo delle mie avversarie, sono andata convinta di ben figurare, ma una volta visto il livello delle avversarie la mia allenatrice ha iniziato a spronarmi convinta che si potesse puntare al bersaglio grosso: il titolo di campionessa mondiale. Una esibizione in gara dura mediamente circa tre minuti e i primi venti secondi della mia sono stati tremendi: mi tremavano le gambe, sono caduta, ma al momento di rialzarmi ho capito che dovevo darmi una sveglia e mostrare le mie capacità. Senza quella caduta probabilmente avrei vinto l’oro, ma anche questa è esperienza che mi servirà in futuro».

 

Alcuni ragazzi della società SportCulture di Monza. Martina Rota è la seconda da sinistra.

 

Obiettivi per il futuro. Dai suoi occhi, e da quelli della mamma che le siede vicino emerge la voglia di riprovarci fra dodici mesi. Intanto «mi godo qualche settimana di vacanza, poi inizierò la preparazione alla nuova stagione agonistica, parteciperò ad uno stage a Cesenatico che si preannuncia molto pesante, con allenamenti in mare e sulla sabbia. Avremo poco tempo per la movida romagnola. Da settembre, invece, inizieremo a lavorare sulle nuove coreografie e musiche in preparazione delle gare che avranno inizio a febbraio 2018». Da giovane che si avvicina alla maggiore età, Martina non dimentica quanto sia importante anche lo studio: «Frequento l’istituto Leonardo Da Vinci di Bergamo dopo aver fatto i primi anni da privatista, e grazie a loro riesco a gestire nel migliore dei modi i miei impegni sportivi. Per la prossima stagione l’obiettivo è quello di confermarmi a livello internazionale, magari di vincere l’oro ai prossimi Mondiali, ma ci terrei molto anche a conseguire la qualifica di istruttrice così da iniziare a trasmettere la mia passione per il pattinaggio anche ai più piccoli».

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