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Mattia Bonardi del Nama Brewing di Treviglio è il "Birraio emergente dell'anno"

Il 36enne di Brignano ha conquistato il titolo - ritirato a Firenze - nell'ambito del concorso indetto da Fermento Birra

Mattia Bonardi del Nama Brewing di Treviglio è il "Birraio emergente dell'anno"
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C'è un nuovo "Birraio emergente dell'anno": è Mattia Bonardi, 36 anni, originario di Brignano Gera d'Adda e fondatore del birrificio artigianale Nama Brewing di Treviglio, che ha conquistato il premio lo scorso fine settimana a Firenze nell'ambito del concorso organizzato dal network Fermento Birra.

Bonardi vanta un passato da homebrewer, seguito da una lunga esperienza come birraio professionista all'interno di importanti realtà, sia estere che italiane. Tra le più significative, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, lo stage da Brewdog - un birrificio scozzese - e i nove anni trascorsi nella sala cotta del Birrificio Lambrate. La sua carriera in questo mondo iniziò però tredici anni fa in un'istituzione bergamasca della birra: il Birrificio Indipendente Elav, la cui storia s'è purtroppo conclusa e che proprio nella Bassa aveva uno dei suoi pub.

Nel 2022 ha fondato Nama Brewing a Treviglio, in via Roggia Vignola, che ora gestisce con Stefano Angeretti. Nama, in giapponese, significa "genuino": è proprio questa la filosofia che il 36enne ha deciso di seguire con la sua attività, producendo birre che hanno riscontrato fin da subito il favore del pubblico. Alcuni esempi? La Nebula, la Liquid Sky, la Tacheles e la Frontiera.

Tra i progetti futuri, l'idea di Bonardi e dei suoi soci è quella di aumentare i volumi di produzione, effettuando accurate selezioni. Senza rinunciare, ovviamente, alla qualità in particolare nei campi dove più si contraddistinguono: luppolate e birre di stampo tedesco.

A portarsi a casa il titolo di "Birraio dell'anno", invece, è stato Enrico Ciani con il suo birrificio Birra dell'Eremo ad Assisi, in Umbria.

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