Nuova avventura

M'Backè Sarr di Ponte San Pietro, che punta a diventare presidente del Senegal

Ha raccolto pomodori in Puglia, poi ha lavorato in Bergamasca. Ora ha deciso di candidarsi puntando sui voti dei suo connazionali all'estero

M'Backè Sarr di Ponte San Pietro, che punta a diventare presidente del Senegal
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A Ponte San Pietro c'è uno dei candidati presidente in Senegal: in vista delle elezioni del 2024, M'Backè Sarr (51 anni) ha infatti deciso di mettersi in gioco, iniziando una campagna elettorale che lo porterà a incontrare i suoi connazionali emigrati in Europa e America, per poi arrivare a un'operazione porta a porta nel suo Paese natio.

La sua storia parte da lontano: nel 2000 aveva raggiunto il fratello e alcuni amici in Puglia, in provincia di Foggia. Il territorio offriva, così come oggi, l'impiego come bracciante nei campi di pomodori. La sua prima esperienza all'estero si svolse a Ippocampo, frazione di Manfredonia e, a differenza di altre storie di emigrazione come la sua, è meno tragica: arrivò infatti in Italia in aereo, atterrando a Bergamo, e si recò al Sud per lavorare nella raccolta dei pomodori, attività molto dura ma che lo portò a conoscere persone con cui ha condiviso un pezzo di vita.

«Sono andato a trovare degli amici che mi avevano dato una mano per iniziare a lavorare - ha raccontato oggi Sarr a FoggiaToday -. In Puglia c'era anche mio fratello. Vivevo in una casa, per fortuna non erano le baracche che vedo oggi in tv. La mattina si andava a lavoro e la sera si tornava».

Sarr rimase qualche mese nel meridione, poi finita la stagione della raccolta, tornò nel Nord Italia, proprio qui a Bergamo, dove ha infine deciso di rimanere, residente a Ponte San Pietro. All'inizio fece l'operaio metalmeccanico, poi divenne portinaio, nel 2005 entrò in un golf club come caddie master. In seguito, colse l'occasione per poter studiare: ha frequentato la scuola di Golf di Sutri, comune vicino a Roma, diventando dal 2017 al 2020 direttore del club dove aveva incominciato la sua carriera. Da circa dieci anni, inoltre, ha fondato una sua agenzia interinale, con cui aiuta i suoi connazionali a trovare lavoro e risolvere problemi legati al permesso di soggiorno.

Adesso ha deciso di darsi alla politica, fondando un suo movimento, che ha già uno slogan – "We Are One" – e un sito internet. La campagna elettorale inizierà proprio qui in Italia: «Noi abbiamo una bella comunità. Ufficialmente siamo sulle 115mila persone», ha spiegato ai giornalisti. Dopo il nostro Paese, andrà in Francia, Germania e Spagna, per poi passare (tempo e risorse permettendo) anche in Stati Uniti e Canada. Nel 2023, invece, ci sarà la campagna porta a porta in Senegal.

Il candidato presidente, nel concludere la sua intervista con la testata pugliese, ha infine espresso un desiderio: quello di rincontrare i suoi amici italiani conosciuti lavorando nei campi. «Spero un giorno, magari anche attraverso il vostro articolo, che uno di questi ragazzi che ho conosciuto tantissimi anni fa, mi possa riconoscere e possa contattarmi. Avrei davvero voglia di rivederli, perché sono belle persone».

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