Michelle, la milionaria della lingerie che ora è pure «zarina d'Inghilterra»

Michelle Georgina Mone fa parte di quella schiera di donne fattesi da sé che negli ultimi decenni stanno dando filo da torcere alla corrispondente categoria maschile, grazie ai progressi conquistati in materia di parità dei sessi. La signora Mone, nata Allen, è la fondatrice della linea d’abbigliamento intimo Ultimo, un brand vincente che ha saputo guadagnarsi una larga fetta nel mercato del settore. Al momento, la bella e volitiva Michelle dispone di un patrimonio di circa 30 milioni di dollari, è madre di tre figli (due femmine e un maschio) e martedì 11 agosto il primo ministro David Cameron l’ha nominata “zarina dell’imprenditoria britannica”. Ciò significa che Mone dovrà dare una mano al governo inglese nel ridurre i tassi di disoccupazione. Gli onori tributati alla signora dell’intimo da parte della politica non si riducono al recente intervento di Cameron. Già nel 2001, infatti, il Principe Carlo (nientedimeno che una testa coronata) l’ha voluta nel Scottish Youth Business Trust.
Il successo di Michelle non scaturisce dal niente, ma da molta fatica e da altrettanta forza di volontà. L’ex signorina Allen non proveniva certo da una famiglia abbiente. Come racconta la sua autobiografia, My Fight to the Top, Michelle era nata in una delle zone più povere di Glasgow, a scuola non andava granché bene e a 15 anni lasciò gli studi. Due anni dopo incontrò quello che sarebbe diventato suo marito e a 18 anni rimase incinta della sua prima figlia, Rebecca.
Nel frattempo, il padre di Michelle era diventato invalido a causa di una lesione alla colonna vertebrale e la famiglia aveva perso qualsiasi fonte di sostentamento. La giovanissima neomamma aveva perso il lavoro di modella che le aveva permesso di conoscere Michael, il marito, e così si inventò qualifiche mai ottenute, per essere assunta da una compagnia scozzese, la Labatt. In pochissimo tempo salì ai livelli più alti del settore vendite e marketing, ma a 24 anni perse il lavoro. L’esperienza sul campo le era servita per rendersi conto di avere la stoffa necessaria per costruire una società tutta sua ed è ciò che fece. Aveva le capacità necessarie e sapeva come muoversi nel mondo dell’imprenditoria, ma le mancava la cosa fondamentale: un’idea vincente che ponesse la sua società davanti agli occhi del mondo “che conta”.
L’occasione le fu offerta nel 1993, durante una serata mondana. Il reggiseno che indossava le dava molto fastidio e pensò che avrebbe dovuto inventarne uno tutto nuovo. L’ispirazione estemporanea si sviluppò in una possibilità concreta quando, in vacanza in Florida, scoprì l’esistenza di un materiale in silicone che può essere sfruttato per realizzare capi intimi confortevoli. Dopo avere ottenuto i permessi dall’Unione Europea, importò il materiale in Gran Bretagna e si mise subito al lavoro. Le occorsero tre anni, prima che il reggiseno Ultimo diventasse un marchio depositato. Nel 1996 l’azienda di Michelle Mone era ormai avviata e prese il nome di MJM International Ltd.
Ma anche con una società forte e di successo, la vita non ha smesso di riservare a Michelle duri colpi. Prima ci fu l’aggressione nei parcheggi della sua azienda, seguita dal furto di alcuni reggiseni e della macchina; poi la fuga di un rivenditore, sparito con un gruzzoletto piuttosto consistente. Per finire, Michelle dovette affrontare il divorzio dal marito, un caso piuttosto discusso dai tabloid inglesi. Il triste avvenimento si è verificato il giorno di Natale del 2011. Pare che Michael Mone avesse da tempo una tresca con Samantha Bunn, designer di Ultimo, la quale viveva nella stessa casa della coppia. I ripetuti dinieghi dell’uomo sono stati smentiti da foto compromettenti pubblicate sui giornali e dalle ricerche di un investigatore privato ingaggiato da Michelle. La separazione è stata tutt’altro che serena: all’inizio Michael ha rifiutato di lasciare il tetto coniugale e di vendere all’ex moglie la sua metà di società. Quando ha infine accettato, Michelle ha dovuto sborsare metà del suo patrimonio. L’ex marito era convinto che la donna sarebbe tornata «nei bassifondi di Glasgow», da cui lui stesso l’avrebbe tirata fuori, ma evidentemente la storia ha seguito un altro corso. Non che il buon Michael non ci abbia provato: ha infatti messo su un’impresa rivale, la Pendulum, che commercializza lingerie e costumi da bagno.
Nel frattempo, nel dicembre 2013, la MJM International si è trasformata nella Ultimo Brands International, società di cui ora detiene la maggioranza il gruppo MAS Holdings, specializzato in abbigliamento sportivo e intimo. Un anno dopo, nel novembre 2014, Michelle ha preso posto nel consiglio di amministrazione ed è la direttrice di Ultimo. Dai tempi del divorzio l’ex signora Mone non ha solo risanato la sua società, dandole basi solide, ma ha anche rimesso in sesto se stessa. Ha smesso di bere ed è tornata ad avere una forma fisica invidiabile, circostanza che, a quanto afferma lei stessa, ha aiutato enormemente le vendite. Michelle ha dichiarato a Business Insider, infatti, che la trasformazione del suo aspetto le ha fatto guadagnare ben un bilione di sterline. La difficile e a tratti rocambolesca ascesa di Michelle Mone continua, tra accordi commerciali e notizie di gossip pubblicate sulle riviste patinate d’Oltremanica.