Morto a soli 25 anni con la tesi già pronta: la laurea consegnata ai genitori di Matteo Carminati
Il giovane di Petosino sarebbe dovuto diventare dottore in Psicologia a settembre. La Cattolica di Milano ha deciso di conferire, per la prima volta, una laurea postuma
Gli esami c'erano tutti, e pure con diversi 30 e 30 e lode, ma soprattutto c'era già la tesi pronta per essere discussa a settembre. Tuttavia, Matteo Carminati, giovane 25enne di Petosino (frazione di Sorisole) scomparso il primo agosto del 2022 a causa di una caduta in montagna nella zona di Ardesio, non si è mai potuto presentare davanti alla commissione che lo avrebbe proclamato dottore Magistrale in Psicologia alla Cattolica di Milano. È per questo che la sua facoltà ha deciso di conferire, per la prima volta, una laurea postuma, ricevuta con orgoglio dal papà Marco e dalla madre Arianna Rota.
Il ricordo degli amici
«Occhi verdi, occhiali verdi, giacca verde, zaino verde, maglioni e magliette verdi, ogni cosa verde. Pelle rosa cangiante. Ogni emozione faceva capolino con qualche rossore, anche il buon vino faceva lo stesso effetto. Modi eleganti, voce gentile, risata sincera. Amabilmente cinico e coraggiosamente sensibile, in un pugno di parole descrivevi mondi col tuo fare filosofico. Incredibilmente colto e affamato di verità guardavi il mondo da uno spioncino curioso, occhi negli occhi con l'altro. Saresti stato uno psicoanalista, un formatore, un consulente, chi può saperlo. Saresti stato grande, sempre».
Sono le parole che gli amici di Matteo hanno deciso di far stampare in fondo alla sua tesi di laurea e che in poche pennellate descrivono l'essenza del giovane.
Il preside di facoltà, Alessandro Antonietti, ha detto durante la cerimonia della laurea: «La laurea che gli è stata attribuita vuole sottolineare che anche la sua carriera accademica ha avuto il suo compimento, non solo perché Matteo aveva svolto pressoché tutto ciò che è richiesto per ottenere il titolo finale, ma perché negli anni trascorsi nel nostro Ateneo aveva saputo trasmettere ai suoi compagni lo slancio di chi ha voglia di conoscere sempre di più e sempre meglio, e questo i suoi docenti lo hanno colto ed è stata una testimonianza anche per loro».
Il libro di Matteo
Il valore della testimonianza e del ricordo è anche il solco preso dai genitori del 25enne, che hanno voluto continuare a far vivere Matteo pubblicando un libro, Zucchero, che lui aveva scritto a 17 anni e che da marzo sarà in libreria. «Il ricavato andrà in beneficenza alla Croce Bianca e poi chissà se riusciremo a sostenere altri progetti. Chiunque volesse una copia può scrivere a progetto.matteo1996@gmail.com», ha spiegato Marco. Mentre Arianna si lascia andare: «Matteo era il figlio che tutte le mamme e i papà avrebbero voluto avere».