La morte di Pino Daniele

Napule nun è cchiù Napule

Napule nun è cchiù Napule
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Napoli è in lutto e con lei anche il mondo della musica italiana. Nella notte tra domenica 4 e lunedì 5 gennaio, Pino Daniele ha avuto un malore nella sua casa di campagna in Toscana. Inutili i soccorsi. Gli accertamenti medici hanno dichiarato che si è trattato di un arresto cardiaco. Il primo a render nota la triste notizia è stato Eros Ramazzotti postando una foto dell’amico e scrivendo: «Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene perché eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo...». La notizia è stata poi confermata dal manager del cantante che ha parlato di un «momento terribile» per la famiglia.

L’ultima sua esibizione in pubblico è di qualche giorno fa, durante la notte di capodanno. Pino Daniele aveva cantato in diretta da Courmayeur per L’anno che verrà, il tradizionale programma di fine anno di RaiUno. Nel corso della sua performance aveva suonato parecchi tormentoni del suo repertorio: Quando, Dubbi non ne ho, Io per lei, Yes I know my way e ’O scarrafone. A Napoli, il sindaco De Magistris ha dichiarato lutto cittadino.

 

 

Chi è Pino Daniele. Pino Daniele nasce a Napoli il 19 marzo del 1955 e, data la difficoltà economica in cui versava la famiglia, i genitori lo affidano a due zie. Da giovanissimo scopre Elvis Presley e inizia a formare piccole band grazie alle quali inizia ad amare la chitarra, che studia iscrivendosi a una scuola di musica.

Incomincia la sua carriera artistica con il gruppo Batracomiomachia poi, nel 1976, entra a far parte come bassista dei Napoli Centrale. Proprio verso la fine di quell’anno fa un incontro che gli cambierà la vita. Claudio Poggi, produttore discografico della Emi, ascolta alcune sue canzoni e da quel momento decide di seguire il giovane cantante. Così, nel 1977, esce il suo primo album Terra mia.

 

 

I capolavori e i successi. Qui, tra i grandi successi come 'Na tazzulella 'e cafè e Terra mia,trova spazio anche il più grande successo la più bella dichiarazione d’amore che Pino ha scritto per la sua città: Napule è, dedicata alle contraddizioni e alla rassegnazione malinconica della realtà napoletana. Un canto che non è sterile polemica, ma passione – con un filo di tristezza – nel veder la città tanto amata dimenticata e trascurata da tutti. È indubbiamente un capolavoro e crea ancora più stupore il fatto che il testo sia stato scritto da un giovanissimo Pino Daniele: quando quelle parole furono messe sulla carta aveva infatti solo 18 anni.

Il 1979 è l’anno di Je so' pazzo' e di altri celebri successi come Je sto vicino a te, Il mare, Putesse essere allero. Nero a metà è l’album del 1980 con il quale incrocia definitivamente il blues dei neri americani con la musica popolare napoletana.Il 19 settembre 1981, realizza il suo primo grande concerto, proprio nella sua Napoli, in piazza del Plebiscito. Qui ad ascoltarlo ci sono 200 mila persone. La sua passione per i più svariati generi musicali gli dà l'opportunità di far nascere un nuovo stile musicale da lui stesso denominato tarumbò, a indicare la mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza.

 

 

Dopo aver aperto nel 1980 il concerto milanese di Bob Marley, per Pino arriva la consacrazione sulla grande scena internazionale, con il Festival di Montreux, l'Olympia di Parigi, il Festival di Varadero a Cuba e l'Arena di Verona. Intanto continua la collaborazione con l'amico Massimo Troisi, per cui scrive le colonne sonore di Ricomincio da tre ('81) e Le vie del signore sono finite ('87), poi il capolavoro di Quando, scritta con l'amico per Pensavo fosse amore e invece era un calesse ('91).

Ma gli anni ’80 si chiudono con un brutto fatto, proprio in quel periodo gli accade il primo infarto, oggi possiamo dire così. Gli inizi degli anni ’90 vedono così ridurre il numero delle sue apparizioni in pubblico ma non sulle radio degli italiani. Nell'estate 2002 ha l'idea di una tournée con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron, che diventeranno poi un cd e un dvd che racconta del tour musicale. Nel 2012 la sua casa discografica musicale indipendente chiamata Blue Drag pubblica il suo ultimo album: La grande madre.

 

 

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