Venerabile Servo di Dio

Primo passo verso la santità per don Antonio Seghezzi, sacerdote bergamasco morto a Dachau

Nato nel 1906, durante gli anni del nazifascismo si oppose alla dittatura e per questo venne arrestato, torturato e condannato ai lavori forzati. Morì nel 1945, poco prima di fare rientro in Italia

Primo passo verso la santità per don Antonio Seghezzi, sacerdote bergamasco morto a Dachau
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Don Antonio Seghezzi, prete bergamasco originario di Premolo morto nel 1945 nel campo di concentramento di Dachau, è stato nominato Venerabile Servo di Dio da Papa Francesco, che ha autorizzato oggi (martedì 22 dicembre) a promulgare i decreti relativi a un nuovo prossimo beato e a sette nuovi Venerabili Servi di Dio, tra cui per l'appunto il religioso bergamasco. Il titolo di Venerabile rappresenta il primo passo verso la santità.

Nato a Premolo il 26 agosto 1906, don Seghezzi divenne sacerdote nel 1929. Prima insegnante poi cappellano militare in Eritrea, nel 1935 entrò in Azione Cattolica. Negli anni del nazifascismo, sostenne la «resistenza passiva» contro i tedeschi e la dittatura e per questo, su consiglio del suo vescovo, nel novembre del 1943 decise di consegnarsi alle autorità e farsi arrestare. Nonostante si fosse costituito, fu vittima di torture da parte dei nazifascisti, che lo processarono e lo condannarono ai lavori forzati in una fabbrica di munizioni a Löpsingen.

Nel 1945, quando era già malato, fu trasferito nel campo di prigionia di Dachau. Le sue condizioni di salute peggiorano e a fine maggio 1945, a campo già liberato, morì poco prima di fare rientro in Italia. Dal 2006, il suo corpo riposa nella chiesa parrocchiale di Premolo.

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