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Quattro film indimenticabili (più una chicca da non perdere)

Quattro film indimenticabili (più una chicca da non perdere)
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Oggi è un giorno di lutto per l’industria cinematografica hollywoodiana che, in maniera improvvisa anche se non completamente imprevista, ha perso uno dei suoi volti più noti e amati. Robin Williams, classe 1951, lascia molti spettatori privi di uno dei loro attori preferiti, soprattutto quelli che, negli anni Novanta, hanno riso e si sono emozionati con le sue interpretazioni. Da protagonista di alcuni dei lungometraggi più amati dal giovane pubblico di fine millennio, Williams si è distinto in ogni circostanza come un attore di livello, è riuscito a regalare sorrisi o a far commuovere. Vale la pena riscoprirne alcuni, per rendere il giusto omaggio al “padre” cinematografico di un numero incalcolabile di ragazzi.

 

 

Forse il più ricordato dei suoi ruoli è quello dell’idealista professor Keating, nel commovente L’attimo fuggente di Peter Weir. Il modello di insegnamento proposto dal suo personaggio, romantico e legato a un sentimentalismo splendido seppur anacronistico, era un invito a rompere gli schemi e a dare spazio al potere creativo della fantasia e della poesia. Nei giovani occhi languidi degli studenti di Keating, i ragazzi potevano trovare un modello diverso, nuovo e positivo in cui rispecchiarsi e, anche se alla fine il professore risulterà sconfitto dal sistema, i versi di Whitman O capitano! Mio capitano!,che risuonano come un ritornello nel film, rimangono una delle citazioni più amate e significative della storia del cinema americano.

 

 

Di straordinario impatto generazionale è stato anche Hook – Capitan Uncino, diretto da Steven Spielberg. Il tentativo, ambizioso e riuscito di rileggere il classico Disney Peter Pan, proponendo un eroe cresciuto e ormai consapevole della sua vera natura, riesce a divertire e a intrattenere. La meravigliosa interpretazione di Williams, perfetto nei panni di un Peter adulto e riportato a forza sull’Isola che non c’è per confrontarsi nuovamente con il nemico Uncino, regala al film l’atmosfera magica che tutti ricordano con affetto. Non vanno dimenticate neppure la magnifica prova di Dustin Hoffman, nelle vesti dell’uncinato pirata, e del compianto Bob Hoskins, nello spassoso ruolo di Spugna.

 

 

Familiare e incredibilmente divertente, Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre si è guadagnato una manciata di premi importanti fra Golden Globe e Mtv Movie Award. Commedia familiare moderna in cui Williams, pur di rimanere vicino ai figli che la moglie – da cui è separato – gli impedisce di vedere con regolarità, veste i panni dell’anziana governante Mrs. Doubtfire, sorta di Marry Poppins contemporanea. A differenza del celebre personaggio partorito dal genio di Walt Disney, Mrs. Doubtfire deve però far fronte alla grande difficoltà di fingersi una donna e tutto il film si gioca in maniera egregia su un susseguirsi incalzante di equivoci, fino alla risoluzione finale. Anche se il finale vede la simpatica collaboratrice domestica parzialmente sconfitta, il suo personaggio è diventato leggenda, nell’immaginario collettivo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=5MSrjkCvNfI

 

Il discorso è lo stesso se si considera il successivo Jumanji, opera liberamente tratta da un racconto per bambini, che vede al centro della vicenda un misterioso gioco da tavolo capace di condizionare la realtà man mano che la partita prosegue. Williams si cimenta qui nella parte di Alan Parrish, giovane “ingoiato” dal gioco, che si ritrova nella sua vecchia casa ormai adulto e solo. La bellezza degli effetti speciali e la dolcezza della storia, che unisce al tentativo di fermare la follia di Jumanji la ricerca di Alan di un suo nuovo posto nel mondo, non poteva certo lasciare indifferente il pubblico, che ha accolto il film con un clamoroso successo, fino a far sì che vi venisse adattata una serie di cartoni animati.

 

https://www.youtube.com/watch?v=5F0v7GEt3Is

 

Robin Williams è stato un grande e versatile attore, perciò sono molti i film non comici in cui si è cimentato con successo. Fra i tanti vale la pena di ricordare One hour photo di Mark Romanek, spesso ingiustamente dimenticato. In questa pellicola Williams interpreta un ruolo praticamente nuovo per lui, vestendo i panni di un solitario fotografo di un centro commerciale che, non avendo una vita propria, decide di costruirsene una a partire dalle fotografie dei suoi clienti. La profondità del film, che ragiona sottovoce su temi profondi del cinema contemporaneo (come il passaggio dall’analogico al digitale) e la personalità tristemente folle del protagonista fanno di questo lavoro un unicum spesso ignorato nella carriera di Williams.

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