Quel primato nazionale di Caterina Lei la più brava al test di Medicina

Inizierà il 16 ottobre con le lezioni, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 16. E per sei anni sarà fissa (a parte le dovute capatine in reparto per prendere confidenza con bisturi e aghi) sui libri per conseguire la laurea in medicina. Poi l'aspetterà la specializzazione e dopo l'ingresso, camice indosso, in ospedale. Una lunga gavetta che di certo non spaventa Caterina Brambilla, imbersaghese (Lecco) di 19 anni, risultata al primo posto, a livello nazionale, al test di ammissione alla facoltà di Medicina. Uno scettro, quello di regina del maxi concorso - a cui hanno partecipato, gremendo lo scorso 5 settembre palazzetti di tutta Italia, 60mila aspiranti medici pronti a contendersi l'accesso a 9.100 posti - che ha rafforzato ancora di più la determinazione, la convinzione e la caparbietà con cui Caterina ha deciso di proiettare il suo futuro nella professione medica. «Studiare medicina è sempre stato il mio sogno, fin da quando ero piccolina – racconta con la voce tranquilla di chi ha bene in testa quello che vuole fare - Quando andavo alle elementari chiedevo a mia mamma di comprarmi libri sul corpo umano. E' un campo che mi ha sempre affascinato». Inevitabile scegliere, dopo la scuola media a Robbiate, l'iscrizione al liceo scientifico Agnesi di Merate, entrando a contatto con materie come chimica, biologia, matematica e fisica con cui è scattata da subito la scintilla. «Eh sì, sono sempre stata più portata per queste discipline piuttosto che per italiano e latino». Conseguita la maturità con l'ottimo punteggio di 96 su 100, Caterina è partita per una settimana di vacanza in Grecia a luglio per poi consacrare il mese di agosto alla preparazione del test di ingresso che la porterà, dritta dritta, al giuramento di Ippocrate.
Come ti sei preparata?
Ho studiato mattina, pomeriggio e sera. E poi ho frequentato anche un corso di preparazione a Milano che si è rivelato molto utile. Oltre a fornire delle nozioni utili e farci fare delle simulazioni pratiche, gli insegnanti ci hanno fornito degli strumenti utili per gestire l'ansia e non farsi prendere dal panico nel momento del test. Ci hanno spiegato infatti che molti ragazzi arrivano preparatissimi all'esame, ma poi si perdono nel classico bicchiere d'acqua...
Come ti sei comportata?
Il test consiste in 60 domande a risposta chiusa da sbrigare in 100 minuti. Venti sono di logica, due di cultura generale, diciotto di biologia, dodici di chimica e otto di matematica e fisica. Quelle di logica sono quelle che solitamente occupano più tempo. Per questo ho deciso di lasciarle alla fine, in modo da poterle affrontare con serenità sapendo di aver già concluso il test.
Una scelta che si è rilevata azzeccata...
Direi di sì. Sono riuscita a rispondere esattamente a tutte le domande, ad eccezione di una di cultura generale che ho lasciato in bianco. Non ero sicura, anche se d'istinto avrei barrato la risposta giusta, ma ho preferito non sbagliare e saltarla...
Con 88.50 (su 90) sei risultata la prima in tutta Italia...
Sì, non me l'aspettavo e sono contentissima. Quando ho concluso il test, avevo l'impressione di averlo svolto bene e alla sera sono riuscita a verificare online le risposte e avere la conferma di poter stare serena. Il 29 settembre è stato comunicato il punteggio ottenuto, ma solo il 3 ottobre ho saputo di aver raggiunto la quotazione più alta a livello nazionale.
Era difficile il test?
L'aver frequentato un liceo scientifico ha rappresentato senz'altro un'arma in più. All'Agnesi ho avuto la fortuna di incontrare professori esigenti che mi hanno fornito un'ottima base di preparazione nelle materie che erano oggetto del test. Prova ne è che diversi altri studenti della mia stessa scuola sono riusciti a passare il test...
Da prima assoluta in classifica potrai quindi scegliere dove frequentare: quale ateneo avrà l'onore di averti come matricola?
Mi sono iscritta a Milano, era questa la mia prima opzione. È un'ottima facoltà, all'avanguardia e al passo con i tempi. Ed è anche comoda per la vicinanza a casa, il che non guasta!
Che legame hai con Imbersago e più in generale con il nostro territorio?
Sono nata e cresciuta qui. È il mio paese. Non sono un topo da biblioteca, mi piace frequentare gli amici, uscire, andare ai concerti, divertirmi con le amiche. Non pratico più sport, ma non perché non ne avessi tempo, ma semplicemente perché non mi piace. Nell'ultimo anno ho anche lavorato in un bar per mettere via qualche soldino...
Insomma sei un esempio di determinazione e impegno.
Sì, non so però se riuscirò a continuare a lavorare come cameriera perché frequentare medicina richiederà parecchie energie. La mia giornata tipo prevederà la frequenza in aula tutti i giorni, dalle 8.30 alle 16.30...
Non hai mai avuto dubbi su questa scelta?
Praticamente mai. Sono qualche anno fa mi ero un po' spaventata dalla lunghezza e della difficoltà del percorso di studi. Ma poi è bastato iniziare a studiare biologia al liceo per capire che quella sarebbe stata la mia strada.
Nessun camice bianco in famiglia che ti ha anche solo incuriosito verso questa professione?
Nessuno. Sarò il primo medico di casa Brambilla.
Hai già scelto la specializzazione?
Non ancora. Aspetto di conoscere meglio le varie discipline e poi sceglierò. Sulla carta mi piacciono oncologia e neurologia, ma per ora nulla è già deciso. Ne avrò di tempo per farlo!
(Dal Giornale di Merate)