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«Quella campana sta per cadere» L'orecchio fino di un chierichetto

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Una vecchia campana e un giovanissimo musicista. Sono loro i protagonisti di questa storia che parla di antichità, ma anche di un giovane e promettente futuro.

La scorsa settimana il gruppo Alpini di Carvico ha provveduto a rimuovere una delle tre campane della piccola chiesetta di via Santa Maria: il supporto di legno era deteriorato dal tempo facendo così sorgere il rischio che la campana cadesse, causando non pochi danni.

Ciò che è curioso in questa storia è che ad accorgersi del pericolo imminente è stato un bambino di soli dieci anni, Alberto Bonzi. Il piccolo carvichese, infatti, ha da sempre la passione per le campane che spesso suona durante la celebrazione delle messe. E' stato il suo orecchio appassionato di musica che ha saputo sentire un suono «stonato» quel giorno, rendendosi così conto che qualcosa in quella campana non andava bene.

 

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«Quella mattina ero alla sede degli Alpini», racconta il capogruppo Gianmario Brembilla. «Mi ha chiamato Alberto per dirmi che mentre suonava la vecchia campana, ancora una di quelle che si attiva tirando la corda, ha sentito qualcosa di strano. Subito siamo andati insieme alla chiesetta: lui si è messo a suonare, mentre io ero fuori dalla chiesa per vedere se qualcosa fosse fuori posto. Solo in quel momento mi sono reso conto che quella campana era strana rispetto alle altre tre e quindi ho immediatamente chiamato un altro alpino che di mestiere si occupa proprio di campane. Quest'ultimo ci ha subito consigliato di non suonarla più perché era molto pericolante: il problema era il sostegno in legno di rovere ormai usurato dal tempo».

Aggiunge Brembilla: «Abbiamo immediatamente rimosso la campana e così facendo, leggendo un'incisione al suo interno, abbiamo scoperto che questa campana era stata donata da Don Pedrinelli nel 1954. Se non fosse stato per il mitico Alberto Bonzi non avremmo mai scoperto questo pericolo e magari qualcuno si sarebbe fatto male. E' davvero un ragazzino molto bravo e attento oltre che veramente simpatico».

Il piccolo carvichese di 10 anni ha iniziato ad appassionarsi alla musica prima ancora di imparare a leggere e a scrivere: «Suono da sempre, soprattutto l'organo», racconta il ragazzino. «Mi piacciono tantissimo anche le campane e soprattutto d'estate partecipo alle messe il martedì e il venerdì per suonarle. La scorsa settimana mi sono accorto che una di quelle campane era sospetta: l'ho capito dal suono che ha fatto, dato che sono tre non ti accorgi se le suoni tutte insieme, ma invece quel giorno ho sentito qualcosa di strano. L'ho subito detto agli Alpini che si occupano della gestione della chiesetta e siamo andati tutti insieme a controllare».

 

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Ad appassionare il simpatico Alberto alla musica è stata una gita alla parrocchia di Calolziocorte: «Nella mia famiglia non ci sono molti musicisti, solo mio nonno suonava un po’ il violino, il mio amore per la musica è nato per caso. Quando ero piccolo, avevo circa cinque anni, sono andato con i miei genitori Monica Roncalli e Bruno Bonzi alla chiesa di Calolziocorte: lì ho visto un grande organo e ho voluto imparare a suonarlo. Ho iniziato a studiarlo qui in paese poi ho fatto il primo anno all'Accademia di Santa Cecilia a Bergamo».

Una carriera da musicista in vista? «Non so cosa farò da grande - precisa Alberto - ma credo che la musica resterà un hobby e la mia grande passione».