Quella profezia che fece Percassi su Zapata (lo voleva già nel 2016)

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Adesso che l’Atalanta è sesta in classifica, in piena zona Europa e addirittura alle porte della zona Champions League, torna alla mente la profezia che Antonio Percassi fece due anni fa, in tempi decisamente non sospetti, a proposito di Duvan Zapata. Si parlava di bomber e di gol: il presidente mi confessò la stima per il cannoniere colombiano: «Zapata? È uno da Atalanta. Ha il gol nel sangue. Sarebbe bello averlo un giorno con noi». Si capisce perché, pur di portarlo a Bergamo, in estate Percassi non abbia esitato a spendere 24 milioni di euro, firmando l’acquisto più costoso nell’intera storia della società.

Il quinto gol di Zapata nelle ultime tre partite ha confermato quanto azzeccata sia stata la mossa del club, che vede sempre più ripagati i suoi sforzi. Era dai tempi di Denis che l’Atalanta non allineava un attaccante di questo valore e di questa efficacia. La vittoria sulla Lazio è stata sofferta, combattuta, inseguita con fatica e guadagnata come solo una grande squadra sa e deve fare. L’appendice del Var che, stavolta, ha restituito all’Atalanta ciò che le era stato tolto o non visto in altre occasioni, ha reso ancora più palpitante un successo che lancia in orbita la squadra. La forza di Gasperini risiede nella sua capacità di rigenerare gli stimoli e le ambizioni di un gruppo che, se non fosse fatto di ferro come questo, dopo l’eliminazione dai preliminari di Europa League avrebbe potuto rischiare di sedersi. Invece no. E la pazienza con la quale il tecnico ha saputo aspettare la condizione migliore di Zapata e l’abnegazione di Gomez che ha accettato il nuovo ruolo ritagliatogli dall’allenatore mettendosi al servizio del colombiano sono soltanto due indicatori di questo fine anno che può rivelarsi delizioso. Godiamocela tutta.

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