Questa gioia non passerà mai

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Si chiama Gewiss Stadium. Chiamatelo Stadio dei Sogni perché è in questo stadio che i sogni degli atalantini si avverano. Dopo una partita così dell’Atalanta, la Partita Perfetta, da proiettare e riproiettare a Coverciano per insegnare come si gioca a calcio, diventa persino difficile trovare le parole più appropriate per celebrarla.

Cinque gol a un irriconoscibile, indescrivibile, disintegrato Milan, l’uno più bello dell’altro; una schiacciante superiorità tecnica e tattica; un dominio assoluto in ogni zona del campo; il delirio totale di una tifoseria che non si stanca mai di strabuzzare gli occhi di fronte a siffatta bellezza.

Una prova magica per chiudere un anno magico: l’anno del terzo posto; della finale di Coppa Italia immeritatamente persa; della Champions League, della spettacolare rimonta nel girone di Champions League, della storica qualificazione agli ottavi di Champions League; del Muro Neroblu costruito in meno di quattro mesi; del miglior attacco assoluto; delle migliaia di tifosi ormai abituati a ritrovarsi a Orio a notte fonda ogni volta dopo un trionfo; di Gasperini allenatore dell’anno; del Papu, di Ilicic, di Muriel, di Zapata che tornerà in gennaio e provate a immaginare che effetto farà; di una squadra che sul 5-0 contro il Milan cerca il sesto gol mentre Gasperini salta con la curva.

BergamoPost l’ha scritto dopo Kharkiv, lo riscrive oggi dopo un trionfo storico che si consegna alla storia di questo campionato e degli altri (erano ventun anni che il Milan non perdeva 5-0 in Serie A): passeranno i giorni, passeranno i mesi, passeranno gli anni, ma la gioia che questa squadra trasmette alla sua gente, non passerà mai.

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