«Tra queste mura di Stezzano sono nate circa diecimila canzoni»
Il catalogo di artisti che si affidano a McHarmony è vasto. Da questa etichetta discografica, gestita dal 2000 da Manlio Cangelli, sono uscite decine di migliaia di brani. Già, perché nel suo attrezzatissimo studio di registrazione, uno tra i più avanzati in Lombardia, questo compositore, editore musicale, creatore di sigle per la televisione con un passato di produttore di italo-disco anni Ottanta, genera alchimie sonore di alto livello. Il suo studio stezzanese, in via Circonvallazione ovest, è immenso e lui, non a torto, ne va molto orgoglioso. Flabby, Le Sorelle Marinetti, i jazzisti Adam Rapa, Israel Varela, Renato Sellani, Luca Dell’Anna, Stefano Calzolari, la Universal Music, la Rai, Rti Music, Canale 5, La7, Sky sono soltanto alcuni dei clienti che negli ultimi tempi hanno scelto l’esperienza di Manlio Cangelli. Eppure lui non ama farsi pubblicità. «Questo è il mio studio personale dove compongo a qualsiasi ora del giorno e della notte - racconta -. È una struttura professionale che mi consente di esprimermi. Per mia scelta, non è molto noto sul territorio perché non è dedicato al grande pubblico. Prima avevo un ufficio a Colognola, poi mi sono spostato a Stezzano perché avevo bisogno di più spazio. È vero che negli ultimi tempi si sfrutta la tecnologia anche per comporre canzoni, ma per realizzare un progetto di un certo livello c’è ancora bisogno di un luogo attrezzato ad hoc. Il mio studio è dotato di numerosi tipi di pannelli assorbenti/riflettenti di dimensioni e materiali differenziati per rispondere alle esigenze acustiche più svariate, dal jazz al rock, fino alle musiche per discoteche, ballo liscio».
Con fare serio e posato, Cangelli svela i particolari del suo variegato passato musicale cominciato negli Anni Settanta al conservatorio: «Ho studiato violino, pianoforte, armonia, composizione - dice -. Poi a vent’anni ho iniziato a fare il musicista. Negli Anni ’80 ho fatto più di trecento serate con Riccardo Fogli, ho suonato due anni con Pierangelo Bertoli, ho collaborato con Fausto Papetti e Ami Stewart. Dal 1983 ho lavorato nel mondo della disco music: ho composto Orient Express per i Wish Key (che hanno tra l’altro appena pubblicato un nuovo brano scritto l’anno scorso), Penguin’s Invasion per gli Scotch, I wanna fly away per Blue Russel. Dal 1985 ho lavorato come produttore di musiche per Canale 5. Ho realizzato buona parte delle musiche di Drive In, Odiens, Bellezze al bagno, Paperissima, Calciomania con Maurizio Mosca, colonne sonore per telenovelas».
Gli artisti che si rivolgono a McHarmony non solo vengono seguiti in tutte le loro esigenze creative, ma vengono tutelati in modo completo: dalla produzione alla stampa di supporti, dalla promozione alla distribuzione, dalle edizioni musicali alla grafica personalizzata per i propri cd fino alla realizzazione di siti internet. Nella sede di Stezzano sono operativi due studi di registrazione con un ampio parco di speaker nazionali di collaudata capacità. «Mi occupo anche di edizioni musicali - precisa il produttore -. La nostra lunga esperienza ci permette di ottimizzare e veicolare al meglio le opere musicali del nostro catalogo, che a oggi supera i diecimila titoli, e quindi di mettere gli autori in condizione di vedere riconosciuti i loro ritorni economici. Siamo i partner ideali per i professionisti e anche per chi vuole provare ad emergere».
Ma se è vero che la musica nasce per divertimento, soprattutto tra i giovani, quando diventa un lavoro bisogna conoscerne i diritti e i doveri. «Nel settore musicale c’è molta ignoranza di fondo - esclama -. Spesso mi vengono affidati incarichi come consulente tecnico musicale per presunti plagi o estimi discografici. Discuto molte cause nel mondo della pubblicità. Siccome acquistare la licenza per un brano originale costa molto, spesso per gli spot si realizzano canzoni simili all’originale, rischiando una causa coi fiocchi. La musica è un settore serio che muove grosse quantità di denaro. Non basta apprendere la tecnica, le scuole dovrebbero insegnare anche le regole, l’importanza del diritto d’autore, il ruolo della Siae. Per sopravvivere devi essere serio, lavorare sodo, investire tempo e denaro, circondarti di professionisti». Quella di Cangelli, insomma, è un’impronta rigorosa. Vale a dire: la musica, ad alti livelli, non è per tutti. Astenersi perditempo.