Ripartire da mister Reja per ritrovare la vera Atalanta

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Fra tutti i modi possibili e immaginabili per salvarsi, l'Atalanta ha scelto il più frustrante: le disgrazie altrui. Provate a immaginare quale fibrillazione avrebbe provocato la durissima batosta interna con il Genoa se il Palermo non avesse mandato in B il Cagliari. Invece, la salvezza è arrivata aritmeticamente con due giornate d'anticipo. Bene. Ma, proprio per avere vissuto questo annus horribilis, l'Atalanta ora ha il dovere di ricominciare daccapo con idee chiare e punti fermi.

Il primo si chiama Reja. Il decano degli allenatori italiani ha dimostrato perché sia uno dei tecnici più esperti e preparati in circolazione. Giusta è stata la decisione di Percassi di puntare su di lui, sacrificando Colantuono e, conoscendo la stima che lega il presidente all'ex allenatore, è facile immaginare quanto sia costato al primo l'esonero del secondo.

Giusta è stata la strategia adottata da Reja che, per prima cosa, ha recuperato psicologicamente la squadra, restituendole serenità e fiducia nei propri mezzi. Reja ha gestito con saggezza e misura i casi Pinilla e Denis, le cui squalifiche potevano schiantare l'Atalanta. Reja ha dato una lezione di stile a chi, improvvidamente, l'aveva accusato di avere chinato la testa di fronte ai tifosi. I quali tifosi, invece, sono subito entrati in sintonia con questo signore che l'Atalanta ha salvato perché ci ha sempre creduto.

Ripartire da Reja per ritrovare la vera Atalanta significa fare il primo passo nella giusta direzione. Adesso che finalmente è stata conquistata la salvezza, la squadra e la società possono impostare il rilancio in grande stile. Reja ne sarà certamente  un protagonista.

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