Addio

Se n'è andato Sandro Panseri, protagonista del film "Il Posto" di Ermanno Olmi

Si è spento l'attore protagonista del film (premio della critica a Venezia) che lanciò Ermanno Olmi come regista internazionale nel 1961

Pubblicato:

Attore non professionista, bergamasco, Sandro Panseri se n'è andato a 78 anni. Fu il protagonista del film "Il Posto", che lanciò Ermanno Olmi come regista di calibro internazionale.

Panseri nacque a Bergamo nel 1945 e recitò ne "Il posto" all'età di quindici anni. In seguito avrebbe poi preso parte anche ad un altro paio di film, per poi continuare a lavorare in Edison Volta, grande azienda milanese dell'energia elettrica, proprio come il personaggio del film - Domenico Cantoni - che lo rese celebre per alcuni anni. Lascia la moglie Marie Claire Le Masson e tre figli.

La vita e l'esperienza cinematografica di Sandro Panseri è stata recentemente raccontata dal giornalista trevigliese Roberto Fabbrucci, che lo intervistò in tv per "Il Diario" nel 2021. Panseri raccontò del suo rapporto con Olmi, e delle fortunose fasi del casting per il primo e più importante film della sua breve carriera.

Sandro Panseri, Roberto Fabbrucci e Pietro Rottola alla trattoria "Teresina" di Fornovo San Giovanni nel giugno 2021

Un film non certo minore, "Il posto",  sebbene soprattutto in Bergamasca Olmi sia noto soprattutto per il suo "L'albero degli zoccoli" del 1978: "Il posto" fu infatti presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1961, e vi ottenne il Premio della critica. Fu il film che diede davvero notorietà internazionale al suo autore, alla sua seconda regia cinematografica. Fu anche selezionato tra i "100 film italiani da salvare".

La trama del "Il posto" (1961), premio della critica a Venezia

Sandro Panseri ne "Il Posto" di Ermanno Olmi, con Loredana Detto

Il film narra la storia di Domenico, un ragazzo che nel pieno del boom economico partecipa ad una selezione di lavoro in una grande azienda di Milano, alla ricerca del "posto fisso". Qui conosce Antonietta, detta Magalì (Loredana Detto). Entrambi vengono assunti, anche se poi collocati in reparti diversi: lui come tecnico, lei come dattilografa. Tra loro nasce una specie di storia d'amore, ostacolata dai turni differenti e dalle vicissitudini lavorative e umane.

"Il posto" fu girato in gran parte nei palazzi della Edison, azienda nel quale viene assunto il protagonista (nel film) e per la quale (nella realtà) lo stesso Olmi aveva lavorato negli anni Cinquanta, realizzando decine di documentari industriali.

Sandro Panseri ed Ermanno Olmi: due storie che si intrecciano a Treviglio

Sandro Panseri ne "Il Posto" di Ermanno Olmi, nei panni di Domenico

Nato a Bergamo, Panseri viveva in quegli anni per ragioni familiari a Treviglio: qui studiò alle medie, tra il 1958 e il 1961, ospite a casa dei nonni. Nonostante la giovane età era già appassionato di cinema, tanto che quando "su un'edizione pomeridiana de La Notte" lesse un articolo sul fatto che il regista bergamasco stava selezionando giovani attori per un film, decise di provarci.

"Ho tantissimi ricordi legati a Treviglio, città in cui vissi tra gli 11 e i 15 anni, "il periodo delle scoperte" - raccontava nell'intervista a Roberto Fabbrucci - Ero già innamorato del cinema. Passavo i giorni a inventarmi storie e a immedesimarmi nelle storie che guardavo sullo schermo".

"Passai una notte insonne, prima del provino - continuava l'intervista - Ma il giorno dopo, all'uscita da scuola, consegnai la borsa con i libri ad un mio compagno di scuola, perché me la riportasse a casa, e andai in stazione, diretto a Milano. Era la prima volta che ci andavo da solo, a 15 anni e due mesi. In tasca, avevo solo 500 lire d'argento che avevo preso da casa". Il primo provino fu al teatro "Litta" di corso Magenta: Olmi lavorava lì. "Mi presentai, con un altro centinaio di ragazzi - proseguiva Panseri - Non riesco a descrivere l'emozione di quei momenti".

A Olmi si illuminarono gli occhi quando Panseri gli raccontò la sua vita, incredibilmente simile a quella dello stesso regista: un bergamasco "in trasferta" a Treviglio (anche Olmi dovette trasferirsi nella Bassa durante la guerra, una ventina di anni prima).

"Olmi mi chiese di improvvisare una scenetta - ricorda Panseri - Dovevo recitare di essere in aeroporto e di aver scordato il passaporto a casa".

Dopo il classico "le faremo sapere", due giorni dopo arriva una chiamata, stavolta per un vero e proprio provino. "Fui scelto, e per due mesi e mezzo diventai l'angelo custode di Olmi: eravamo sempre insieme, durante le riunioni, durante le riprese, a pranzo, a cena..." ricordava. Nacque una solida amicizia.

La presentazione in giro per l'Italia

La locandina originale del film

"A settembre presentammo il film a Venezia, ed ebbe un grande successo di critica - spiega - Io e Loredana (Detto, l'attrice che interpretava Magalì, ndr), presenzievamo quasi sempre alle prime, in tutte le città d'Italia: consideravo Olmi il mio mentore". Dopo quei mesi incredibilmente intensi, "si tornò alla normalità": nel 1961 Panseri cominciò a lavorare all'Edison Volta, facendo il pendolare da Bergamo, proprio come il suo personaggio e come il regista, anni prima. "Mi richiamarono poi per un altro film, con Geronimo Meynier (Amici per la pella), e Marianne Hold. All'inizio avevano scelto Jacques Perrin, ma poi trovarono me. E girammo subito: in due mesi e mezzo, sul lago Maggiore sul lago di Como"

Sandro Panseri in una foto recente
Seguici sui nostri canali