Se ne è andato Oliviero Garlini a 68 anni: a Gandino il suo “ultimo stadio”
L'attaccante di Stezzano aveva vestito fra le altre le maglie di Cesena, Lazio e Inter. A Bergamo in un solo anno portò l'Atalanta in serie A e alla semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines

di Giambattista Gherardi
Se ne è andato giovedì 8 maggio, in una stanza della Fondazione Caccia Del Negro di Gandino che è stata, suo malgrado, il suo ultimo stadio. Oliviero Garlini, 68 anni, idolo dei tifosi atalantini (e non solo), ha sudato fino all’ultimo la sua maglia, vinto ma mai sopraffatto da una malattia inesorabile che l’ha rapito alla moglie Maura, ai figli e a tutti i tifosi che l’hanno amato e acclamato.
La struttura gandinese è stata davvero il suo ultimo stadio carico di affetto. Molti riconoscevano Garlini nelle sale e nei corridoi, tutti ne conoscevano il glorioso passato, compresi gli operatori sanitari e assistenziali. La piccola comunità dell’Istituto e quella più grande della Val Gandino ha assicurato un infinito, ideale, affettuoso abbraccio, colmo di gratitudine e rispetto.
La famiglia ha voluto sottolineare in una nota la «la grande professionalità, umanità e amore con cui si sono presi cura del nostro Oliviero e della nostra famiglia in questo momento. Auguriamo a tutti in caso di bisogno di trovare una struttura così».
Negli ultimi giorni si erano rincorse voci sul suo decesso, dopo che erano trapelate le condizioni critiche in cui si trovava e l’estrema unzione impartita da don Giovanni Mongodi, vicario dell’Unità Pastorale di Gandino. Il rincorrersi di voci, per le quali è intervenuta sui social anche la moglie, è stato a suo modo un’ulteriore testimonianza di affetto, la voglia di tanti di poterlo riabbracciare per ribadire la stima per quelle “notti magiche” vissute negli anni ’80.
Lui, bergamasco di Stezzano, all’Atalanta era arrivato solo all’alba dei trent’anni, dopo aver militato nel Cesena (promozione in A nel 1981), nella Lazio (capocannoniere in B nel 1986) e nell’Inter, conquistandosi ovunque, a suon di reti, la stima dei tifosi. Nel 1987 era arrivato a Bergamo per un’unica stagione, assolutamente memorabile, con la promozione in Serie A e, soprattutto, la magica cavalcata in Coppa delle Coppe culminata nella doppia semifinale con il Malines. Nell’incontro di ritorno a Bergamo segnò il gol del vantaggio, che sarebbe valso il pass per la finale se non fossero arrivate le due reti successive dei belgi.
Giocò successivamente ad Ancona, divenendo poi dirigente sportivo e apprezzato commentatore in tv. Per tutti i tifosi neroazzurri resta “Oliviero, bomber vero”, tenace fino in fondo, fino all’ultimo stadio. Grazie Oliviero!
La veglia in ricordo di Oliviero Garlini si terrà nella chiesa parrocchiale di Stezzano, venerdì 9 maggio, alle 17.30. I funerali saranno celebrati sabato 10 maggio alle 11
Ciao Oligol, sempre berghem, rip, ora segna sui campi dei cieli,
Ciao grande Bomber mitica la tua tripletta a Piacenza, riposa in pace, Bergamo ti ama
Anche fra le nuvole vedremo le tue fantastiche rovesciate... 🖤💙1907🖤💙
Ciao Oliviero 🙏fai buon viaggio 🖤💙
Grazie Oliviero.... ora giocherai per sempre....notti magiche....