Curiosità

Si chiama Elena Bonetti come l’ex ministra: pioggia di mail e telefonate

Lei però con la politica non c’entra niente: fa l’attrice ed è di Gorno. Ieri ha raccontato la sua storia a Selvaggia Lucarelli su Radio Capital

Si chiama Elena Bonetti come l’ex ministra: pioggia di mail e telefonate
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Ieri, giovedì 21 gennaio, ha raccontato la sua storia a Selvaggia Lucarelli, su Radio Capital, facendo ascoltare anche alcune telefonate che ha ricevuto in questi mesi. Si chiama Elena Bonetti, come l’ormai ex ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia di Italia Viva. E infatti molti su web la scambiavano, e ancora la scambiano, per la ministra. Peccato che lei sia bergamasca, di Gorno, e faccia l’attrice. Ha 33 anni.

Ha raccontato che fino a poco tempo fa riceveva soprattutto richieste d’aiuto, di informazioni. Ma ora, a dimissioni avvenute e crisi di Governo in corso, le giungono proteste e critiche, anche accese. Una bella rottura. «Vergogna, lei è un pupazzo in mano a Renzi», le hanno scritto. E prima delle dimissioni le arrivano frequenti richieste di informazioni sui provvedimenti messi in atto dal “suo” ministero.

In molti sono arrivati a lei, pare, scrivendo “Elena Bonetti contatti” su Google. La Elena attrice ha infatti un sito, elenabonetti.com, quindi i navigatori pensano che i contatti lì presenti siano quelli della politica. Oltre alle mail ha ricevuto telefonate nel cuore della notte.

Classe 1987, Elena Bonetti è laureata in Lingue e Letterature Straniere e diplomata alla Scuola per Attore del Teatro Prova di Bergamo. Ora vive in provincia di Brescia. Tiene corsi di teatro nelle scuole con percorsi specifici che coinvolgono anche le lingue straniere. È nota anche per “Il Divano delle favole”, con cui propone spettacoli e letture espressive di favole e fiabe. Sulla sua pagina Facebook racconta storie con Orazio, una scimmia di peluche.

«Come spiegare la mia passione? Diciamo che da piccola alle feste di compleanno ero la bambina che amava giocare a “indovina cosa sono, cosa faccio?” trasformando un mestolo in un violino o la cravatta del papà nelle briglie di un gigantesco cavallo. Adoro far vivere personaggi e storie e, crescendo, ho sentito la necessità di coltivare questa mia passione, iscrivendomi alla Scuola per Attore della mia città, in concomitanza con gli studi universitari».

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