Assicuratore di Boltiere

Storia di Damiano Belliotti, che ha completato una maratona correndo nel giardino di casa

Un runner in tempi di quarantena: ha completato ben 420 giri attorno alla sua casa in poco più di 5 ore

Storia di Damiano Belliotti, che ha completato una maratona correndo nel giardino di casa
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Per resistere alla quarantena è necessario fare di necessità virtù. Lo sa bene Damiano Belliotti, un assicuratore di Boltiere iscritto al gruppo sportivo dei Podisti Faresi, che, come racconta PrimaTreviglio, a seguito dello stop forzato al jogging ha deciso di correre tutti e 42 i chilometri della maratona nel giardino di casa, completando 420 giri in poco più di 5 ore.

L’idea, come racconta, è nata per caso. Dopo alcuni insulti ricevuti da un automobilista durante una corsetta nelle prime fasi dell’emergenza, Damiano ha quindi deciso di dimostrare il proprio senso di responsabilità e bontà d’animo e ha deciso di misurare il perimetro del giardino di casa, che misura 100 metri esatti. «Non ci ho pensato molto: mi sono svegliato sabato (della scorsa settimana, ndr) e trovando la giornata ottimale a livello di clima, ho deciso di correre la maratona per cui mi ero preparato direttamente in giardino».

Dopo aver informato la moglie, che inizialmente credeva fosse uno scherzo, e aver allestito un piccolo ristoro fai da te sul prato, Damiano ha iniziato a correre attorno alle 10 e ha proseguito fino alle 15.30, con tutti gli accorgimenti del caso. «Ogni due chilometri ho cambiato senso di rotazione, per non affaticare sempre la stessa gamba durante le curve, e ogni sei chilometri facevo un piccolo break al ristoro. Ho anche deciso di donare un euro per ogni chilometro percorso, che avrei quadruplicato in caso di completamento della maratona. Con questa motivazione sono riuscito a completare l’impresa, donando anche 168 euro».

Un gesto nobile, in cui l’ha seguito anche il resto del gruppo dei Podisti Faresi: nei giorni scorsi hanno versato mille euro per gli ospedali di Treviglio e Romano. Quanto a Damiano, il giorno successivo ha presentato tutti gli acciacchi e i dolori del caso, ma il suo umorismo è rimasto intatto. «Un’altra maratona in giardino? Mai più. La prossima volta donerò anche senza correre».

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