Su la testa, Atalanta Ma quel sandwich è indigesto

Pubblicato:
Aggiornato:

Niente da fare. Il tabù Firenze, che resiste da 22 anni, non poteva essere certamente infranto da un’Atalanta subito ridotta in dieci dal micidiale sandwich Gomez-Paletta che ha affossato Blaszczykowski dopo cinque minuti. E pazienza se il mediocre Massa doveva espellere il primo e non il secondo e ai viola ha negato un altro penalty che c’era tutto.

La Fiorentina è un autentico schiacciasassi e non le è parso vero di avere la strada spianata verso il primato solitario, riconquistato dopo un’attesa lunga sedici anni. Il gol di Verdù, propiziato dal delizioso assist di Kalinic ha reso pesante un passivo che era onorevole. Perché, nonostante l’iniziale suicidio difensivo, la squadra di Reja può e deve rialzare subito la testa, senza dimenticare l’occasione del pareggio sprecata da Maxi Moralez davanti a Tatarusanu.

Questa sconfitta non fa testo. Il che non necessariamente significa che, rigiocata undici contro undici, la partita avrebbe un esito diverso. Eppure, anche in un frangente così rovinoso, qual è stata la gara del Franchi, la Dea ha tenuto la testa alta, cedendo fatalmente alla distanza ad un’avversaria che gioca alla grande e, partita dopo partita, legittima questo campionato di vertice.

Semmai, a Zingonia, durante la sosta, non sarebbe male se Gomez e Paletta ripassassero che cosa non si deve fare nella propria area quando un avversario vi si infila nei primi cinque minuti. Prima di Firenze, l’Atalanta aveva incassato 5 gol in 6 partite. In Toscana ne ha presi tre in un colpo solo e, forse, era inevitabile, data l’inferiorità numerica. Ma, alla seconda sosta del campionato, i nerazzurri arrivano consapevoli che la corsa potrà riprendere il 18 ottobre, Carpi permettendo. Il bello deve ancora venire.

 

Seguici sui nostri canali