Titti Postiglione, profilo della donna che sta alla guida dell'emergenza

Classe 1971, viso da donna del sud, occhi grandi e neri, determinata, nervi saldi, voce dolce e appassionata, e una preparazione d’eccellenza. È Immacolata Postiglione, meglio nota come Titti, nata a Salerno e oggi a Capo dell’Ufficio Emergenze della Protezione Civile. È la più giovane responsabile di una sala operativa di emergenza in Europa, unica donna. È lei, braccio destro dal prefetto Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile nazionale, che da due giorni coordina e guida i soccorsi al sisma del Centro Italia. In poche parole è a lei che fanno capo gli 800mila volontari dell’emergenza che appartengono al sistema operativo di primo intervento e assistenza della Protezione Civile.
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Relazioni coi media. Grazie alla sua capacità di relazione con gli organi di stampa è abituata a parlare in pubblico e spesso viene invitata a convegni sulla comunicazione delle emergenze. In questi giorni è lei che tiene le conferenze stampa. Con chiarezza e pragmatismo ogni giorno, davanti ai giornalisti, in divisa fa il punto della situazione, dirama i dati ufficiali su morti e feriti e dice cosa serve realmente per essere utili e non intralciare i soccorsi.
Una parte del suo lavoro con i giornalisti consiste anche nel chiedere le rettifiche e nello smentire le bufale che circolano soprattutto in rete, prima tra tutte quelle che le avrebbero attribuito una dichiarazione nella conferenza stampa del ministro Alfano di Ferragosto, in cui affermava che non erano in previsione terremoti. «Queste sono informazioni gravissime - ha detto Titti Postiglione - che non fanno bene al nostro sistema e al Paese e non fanno onore al lavoro di giornalista».
Un curriculum di tutto rispetto. Laureata in scienze geologiche all’Università Federico II di Napoli, Titti Postiglione nel 1988 consegue un dottorato di ricerca in geofisica vulcanologia. Dopo gavetta e precariato, nel 2002 approda alla Protezione Civile, come rappresentante nell’ambito del programma europeo per lo scambio di esperti in materia di coordinamento e gestione delle emergenze. Quindi viene incaricata di provvedere all’aggiornamento dei piani di emergenza per il rischio vulcanico in area vesuviana e flegrea. Poi l’estero, con incarichi in Sud Sudan e in Indonesia, per l’emergenza sismica. Finché nel 2009 viene nominata responsabile della segreteria di coordinamento in seguito al terremoto dell’Aquila.
In tv da Santoro. E fu proprio all’epoca del terremoto dell’Aquila che fece la sua prima apparizione in tv, nel 2009, nella trasmissione di Michele Santoro Annozero. Da sempre in prima linea, non si tirò indietro quando il suo capo di allora, Guido Bertolaso, la mandò a difendere la Protezione Civile in un’agorà assai prevenuta per porsi come baluardo alle critiche relative alla gestione dell’emergenza. Si trattava di una puntata “riparatrice”, chiesta dai vertici Rai dopo che alcune vignette di Vauro offesero le popolazioni terremotate. In maniera precisa, competente e autorevole, Titti Postiglione, nella sua divisa della Protezione Civile, di fronte ad alcuni parenti delle vittime, spiegò come stavano le cose e la situazione che trovarono i soccorritori, senza cadere nella polemica. In quell’occasione fu la vera protagonista della trasmissione, empatica con le popolazioni colpite ma critica nei confronti di chi vuole far montare la polemica. Soprattutto spiegò che l’Italia è un Paese a rischio continuo, e denunciò che la cultura della prevenzione nel nostro Paese è una cosa ancora sconosciuta.
I riconoscimenti. Fece breccia nel cuore del pubblico in studio e a casa, e di lì a pochi mesi le venne conferito il premio La mela d’oro della Fondazione Belisario, un riconoscimento che ogni anno premia le donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia e nel sociale a livello nazionale ed internazionale. Titti Postiglione è stata premiata per l'impegno civile e sociale, e durante la sfilata del 2 giugno fu lei la portabandiera italiana, applauditissima, dell’Italia nella sfilata ai Fori Imperiali.