Tutti gli attori che han rifiutato parti destinate a passare alla storia

«Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita». Una citazione che tutti ben conosciamo, tratta dal film Forrest Gump e inscindibilmente legata al volto e all'abilità recitativa di Tom Hanks. Ma provate ad immaginare se invece dell'attore di The Terminal e Philadelphia ci fosse John Travolta, a ripetere le stesse frasi del giovane Forrest, gli stessi gesti, la stessa mimica. Una cosa nemmeno concepibile. Eppure, sappiate che c'è mancato un pelo che non accadesse. Oppure, allo stesso modo, provate ad immaginare Al Pacino alla guida del Millennium Falcon e nei panni del capitano Han Solo nella saga di Star Wars, al posto di Harrison Ford. Una bestemmia per i fan delle guerre intergalattiche, che non si immaginano quanto sia stato vicino il grande Al a prendersi quella parte. Queste sono solo due di molte storie di gran rifiuti da parte di stelle del cinema, che per i più disparati motivi hanno rinunciato ad interpretare ruoli che sarebbero poi divenuti leggendari. Con loro sommo rimorso.
Da Indiana Jones a Ghost. Stiamo parlando di veri e propri miti del cinema, personaggi che hanno fatto la storia di Hollywood e i cui film verranno visti e rivisti probabilmente per l'eternità. Come Indiana Jones, il simbolo indiscutibile dei film d'avventura, la cui parte doveva essere inizialmente interpretata da Tom Selleck. Il regista Steven Spielberg aveva inizialmente pensato a Ford, ma aveva poi accolto la richiesta di George Lucas, il produttore di Star Wars, di virare su un volto nuovo in modo da non creare rischiose sovrapposizioni fra i personaggi di Han Solo e, appunto, Indiana Jones. Venne così scelto Selleck, che ovviamente accettò con gioia. Non fosse che quest'ultimo aveva appena firmato per la serie TV Magnum P.I., e non riuscì a liberarsene. Si decise allora, con buona pace di Lucas, di virare definitivamente sul buon Harrison. Il quale, peraltro, già aveva avuto un gran colpo di fortuna nell'acquisire proprio la parte di Solo, che venne inizialmente offerta ad Al Pacino, che però declinò, poiché «mi sembrava incomprensibile interpretare un giovane avventuriero che aveva come copilota un orso», dichiarò anni dopo. Peccato per lui.
Curiosa anche la vicenda legata alla parte di Sam in Ghost: venne inizialmente offerta a Bruce Willis, considerato perfetto per le capacità recitative e per il feeling con Demi Moore, all'epoca moglie proprio di Bruce. Egli però ritenne che interpretare un fantasma avrebbe potuto ledere la sua immagine di attore duro e da film d'azione (paradossalmente, anni dopo, Willis sarà proprio un fantasma ne Il sesto senso). Il ruolo lo ottenne dunque Patrick Swayze, insieme a tutto il successo che la pellicola riscosse.
E poi John Travolta, Molly Ringwald, Will Smith... Chi proprio non ha avuto una grande fiuto per gli affari è stato John Travolta, che dopo aver già rifiutato la parte da protagonista in American Gigolò (poi affidata a Richard Gere, che ottenne un successo strepitoso), bocciò anche quella di Forrest Gump, per nulla convinto dal copione. Il film ricevette 6 Premi Oscar, fra cui quello a Tom Hanks come Miglior Attore Protagonista. Riconoscimento che Travolta non ha mai ottenuto, ma solo sfiorato con una nomination per Pulp Fiction.
A sua volta, Michelle Pfeiffer fece l’errore di scartare la parte di Clarice Starling ne Il silenzio degli innocenti, perché il copione le sembrava «davvero troppo cupo». Il regista Jonathan Demme ci teneva molto a lei, ma alla fine virò su Jodie Foster.
Incredibile il caso di Molly Ringwald: le fu offerta la parte da protagonista in Pretty Woman, però prima che il copione venisse totalmente stravolto, ovvero quando ancora era un film drammatico che si sarebbe concluso tragicamente. La Ringwald declinò per l'eccessiva pesantezza della trama, che in seguito però venne radicalmente modificata, facendo la fortuna di Julia Roberts.
Infine, a un Will Smith all'apice del successo, dopo Men in Black e Independence Day, fu proposto il ruolo di Neo in Matrix, ma il già principe di Bel Air non riteneva possibile che tutti quegli effetti speciali potessero essere realizzati in maniera credibile, e quindi lasciò perdere. Con i più calorosi ringraziamenti da parte di Keanu Reeves. Oggi, però, Will ammette: «Non ero un attore abbastanza intelligente da lasciare che il film si svolgesse come ha fatto poi Keanu. Io avrei fatto un pasticcio».