Battuta anche la Germania

Un'altra impresa da urlo L'Italbasket soffre e fa sognare

Un'altra impresa da urlo L'Italbasket soffre e fa sognare
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«Aaaaaah», l'urlo si è sentito fin qui, fino a Città Alta, lungo il Sentierone, «aaaah», l'urlo italiano in mercoledì da leoni. L'Italbasket s'è desta? Altroché, è sveglissima. Se non vi siete divertiti ieri, lasciate stare lo sport. Non fa per voi. Figuriamoci il basket. A Berlino gli azzurri battono la Germania. Po-po-po 2.0. Quello del basket, di Belinelli e Gallinari, Cinciarini e Gentile, il Mago Bargagni e i fratelli di questo sogno che si chiama Eurobasket. Ci è voluto l'overtime per spedire la squadra di Pianigiani agli ottavi di finale, e va beh. Fate le valige: andiamo a Lille. A giocare la fase finale per vincere questo torneo per la storia, la gloria e l'onore. Per tifare Italia.

Il primo quarto va via in salita, e in salita si fa sempre un po' di fatica. I tamburi dei tedeschi assordano le idee. Gli azzurri ne hanno, sì, ma non sempre sono quelle giuste. Belinelli, per dire, non ha lucidità, la mano non è quella del solito chirurgo della tripla. E Gallinari? Pure lui, non incisivo. Non pervenuto (o quasi). Pianigiani butta dentro quasi subito Hackett, ma l'unico davvero sul pezzo è Ale Gentile. Il ragazzino, 22 anni e non sentirli, sembra un veterano che ha fatto le guerre puniche. Troppo poco? No, l'Italia c'è, c'è, e lo fa vedere in ingresso di secondo quarto restando lì, ai -4 (22-26) proprio con una sassaiola di Gentile da fuori. Il ritmo sale, tum-tum-tum, i battiti aumentano, tum-tum-tum, e la tensione, beh, quella l'avevamo pure prima di giocare. Anche perché i tedeschi giocano con quel grugno tipico dei tedeschi: non mollano mai, e figurati se lo fa quello spilungone di Nowitzki. Era stato lui a dire che «Bargnani è un tipo pericoloso».

 

 

Praticamente fino alla sirena del primo tempo il Mago non c'è, ha lasciato le magie nel cilindro come un Raul Cremona qualunque. Non è lui a trascinare l'Italbasket. Le illusioni le fa tutte Dennis Schroder dell'altra parte, quando parte è inarrestabile. Fortuna che Gallinari decide di svegliarsi a 2' dalla fine del primo tempo: prende le responsabilità, mette due bombe da 3 consecutive e l'Italia è di nuovo in scia, 38-40. Punteggio a parte, l'importante è esserci, non cedere ai panzer. L'importante è non mollare. Non mol-la-re. E infatti sull'ultima azione, sull'ultimo centesimo, è Hackett che mette il canestro dell'incredibile, angosciante pareggio azzurro: 42-42. È qui che l'Europeo azzurro sembra subire un'altra metamorfosi, l'ultima, quella che può portarci al successo.

Invece. Il secondo tempo inizia con le brutte notizie: falli, troppi, di Belinelli (3). Insomma, le difficoltà aumentano e certo i tedeschi non si fanno problemi. Tant'è che Benzing mette il tiro da 3 che (ri)porta il punteggio sul +5 per i nostri avversari, come all'inizio. Il massimo vantaggio però lo segna Nowitzki: è +10 (45-55) per la Germania, è un bel casino da risolvere. L'Italia resiste, torna sotto, soffre. A 1'20'' dalla fine l'istinto del Gallo salta fuori dal pollaio: canestro, fallo, libero. E siamo sempre lì: 54-57. Non abbastanza, però, il finale di terzo quarto è tutto germanico. La sirena cala il sipario sul 54-60. L'impressione è che gli azzurri abbiano volontà e coraggio. Cosa manca allora? Domande filosofiche rimandate all'ultimo quarto. Quando il sipario si rialza è anche peggio: palle perse e leggerezze che pugnalano l'Italia alla schiena. La Germania, nemmeno troppo cinica, ne approfitta. Allora ne approfitta Belinelli con una bomba da 3, e siamo di nuovo a -2. Che sofferenza. E poi Gentile, monumentale, che segna il pari.

 

 

Ma, signore e signori, tutti in piedi per Marco Belinelli: tiro da 3 e sorpasso Italia (69-68). Non vi basta? Gli ultimi cento secondi sono un thriller, la tensione prende allo stomaco, Schroder prende i punti che non vorresti mai vedere. A 30'' dalla fine i tedeschi sono avanti di 3. Gentile mette i due liberi. Brividi, azzurri a -1. Schroder mette uno dei due liberi. Ci vuole un tiro di Gallinari pazzesco a mettere un canestro altrettanto pazzesco che vale il pari, e mancano 6 secondi. Si va all'overtime. A questo punto le coronarie fanno il resto. Si gioca e si difende, si combatte. Bargnani è sempre più incredibile, Gallinari trova punti che nemmeno Harry Potter. E poi lui, Belinelli, Belinelli, Belinelli: tre punti meravigliosi, quelli dell' 87-82, che di fatto chiudono il discorso assieme ai due liberi del definitivo 89-82. Fiiiuuu, è andata.

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