Primo Consiglio comunale

A Dalmine è già polemica: «Volete chiudere la città fra due autostrade»

Nella seduta dell’8 luglio il sindaco ha indicato le linee programmatiche. Mora: «Concentratevi sul velodromo, la piscina e l’ex Cral»

A Dalmine è già polemica: «Volete chiudere la città fra due autostrade»
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di Matteo Cividini

Nella giornata di lunedì 8 luglio, in Comune a Dalmine si è tenuto il primo Consiglio comunale dopo le elezioni amministrative dello scorso giugno, che hanno visto la conferma di Francesco Bramani come primo cittadino.

Presenti alla seduta gli assessori Francesca Samele (assessore all’Istruzione, Scuola e Cultura, Innovazione-Semplificazione), Cinzia Terzi (Servizi Sociali, Persona), Michele Sorti (Ambiente, Ecologia, Plis, Manutenzioni, Personale), Tommaso Perani (Bilancio, Società Partecipate, Bandi, Politiche Giovanili), e la vicesindaca Sara Simoncelli (Urbanistica, Viabilità e Mobilità, Patrimonio).

Oltre ai cinque assessori, decisa anche la composizione del consiglio comunale, che sarà formato da Dario Carnevali (Lega), Mirco Rossi (Lega), Elisabetta Ricchiuti (Lega), Deborah Maffeis (Lega), Roberto Colleoni (FdI), Alessandro Accardi (FdI) e Gianluca Iodice (FdI).

Per l’opposizione invece i nomi sono quelli di Renato Mora (Pd), Marta Rodeschini (Pd), Nicolò Carboni (Pd), Anna De Amici (Nostra Dalmine), Francesco Caldarone (Pd) e Davide Benedetti (Nostra Dalmine).

Durante la seduta, dopo il momento dedicato al giuramento, Bramani ha illustrato le linee programmatiche. L’obiettivo è quello di rendere Dalmine una città sempre più vivibile, proseguendo sulla stessa linea tenuta durante il mandato precedente.

«Il nostro programma è ambizioso, ed è stato studiato da persone che vivono quotidianamente Dalmine» afferma Bramani, che poi prosegue: «La parola chiave è concretezza».

I punti salienti toccati durante l’esposizione del programma sono stati viabilità, infrastrutture, sicurezza e aspetti come il consumo di suolo e la raccolta differenziata. «Oltre la concretezza, un’altra parola è “crescita”, economica certamente, ma anche di valori ambientali, sociali e culturali. Perché una città è il luogo dove le persone decidono di vivere assieme».

A seguito del discorso di Bramani sono intervenuti alcuni consiglieri dell’opposizione, che hanno voluto commentare l’inizio di questo nuovo mandato.

Tra gli interventi quello di Anna De Amici: «Noi del gruppo consiliare Nostra Dalmine siamo dell'idea che le vostre linee di mandato siano dei buoni propositi, ma non sia chiara l'idea di città. Nel vostro programma si dichiara l’obiettivo di rendere Dalmine vivibile, sicura e attrattiva. Condivisibile, ma i progetti che proponete per i prossimi 5 anni rischiano di non essere l’applicazione di questa idea. Le nostre perplessità riguardano principalmente la cura dei cittadini e il benessere della città. Riteniamo incoerente parlare di priorità ai cittadini e di stop al consumo di suolo, per poi progettare interventi che chiudono Dalmine tra due autostrade».

«Come rendere sicura Dalmine a pedoni e ciclisti, se (...)

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