L'intervista

Albino, parla la candidata Benigni: «Spero in un'avversaria donna. Vi spiego perché»

Il primo nome ufficiale in corsa, per la lista civica InAlbino. Si presenterà ai cittadini sabato 9 marzo in auditorium

Albino, parla la candidata Benigni: «Spero in un'avversaria donna. Vi spiego perché»
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di Elena Conti

Settimana scorsa, la prima candidata sindaca di Albino ha scoperto le sue carte: è Paola Benigni, ha 64 anni e lavora come consulente gestionale per le medio-piccole imprese. Vive in paese con il marito e due figli e ha avuto esperienze di volontariato.

È il volto di InAlbino, la lista civica partita dai giovani albinesi che raccoglie anche le forze del centrosinistra. In attesa della sua presentazione ufficiale all’auditorium Cuminetti sabato 9 marzo, l’abbiamo intervistata per saperne di più.

Ha già avuto esperienze in politica?

«La politica in senso stretto è per me un mondo nuovo, ma ho comunque una lunga esperienza di cittadinanza attiva. L’anno scorso ho scoperto il progetto InAlbino: sono stata invitata al tavolo “transizione ecologica”, a me molto caro, e mi sono lasciata trascinare dallo spirito inclusivo e costruttivo che attraversa tutto il movimento. Non era nei miei piani un coinvolgimento così diretto e impegnativo come quello di candidata sindaco: poi sono emerse motivazioni personali, maturate nel tempo. La speranza di riuscire a concretizzare alcune idee legate alla gestione comunitaria del bene pubblico. Solo la comunità, resa consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri di cura, riesce a fare la differenza».

Come ha reagito la sua famiglia alla decisione di candidarsi per Albino?

«Non avrei accettato la candidatura se non avessi sentito la mia famiglia al mio fianco. La loro reazione positiva, per nulla scontata, mi ha dato molto coraggio».

Per quali motivi è stata scelta come candidata di InAlbino?

«Nel movimento ho cominciato a respirare un’energia positiva e una grande voglia di rinnovamento, proveniente soprattutto dai giovani. Quando ti metti in un ambiente così devi solo decidere se vivacchiare e stare un po’ in disparte o lasciarti travolgere. Ho scelto la seconda strada (...)

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