Assembramenti in centro per il 25 Aprile, Belotti: «Stavolta Gori non dice niente?»
Il deputato leghista attacca il sindaco di Bergamo, reo di aver invocato «punizioni e multe per gli assembramenti dei tifosi atalantini», ma silente verso i presidio organizzati in Porta Nuova e in via Pignolo
C’è un problema di doppia morale a Bergamo? Sì, almeno secondo il deputato leghista Daniele Belotti, che in un post pubblicato su Facebook si è scagliato contro il sindaco Giorgio Gori, colpevole a suo dire di invocare punizioni e multe per gli assembramenti «festosi degli atalantini», ma «silente e accondiscendente per quelli degli spacca vetrine dei centri sociali».
Non sono infatti passate inosservate le fotografie scattate nel centro di Bergamo in occasione del 25 aprile, che ritraggono decine e decine di persone radunate in Porta Nuova (chiusa al traffico nella mattinata di domenica) e, soprattutto, ammassate in via Pignolo per festeggiare la festa della Liberazione dal nazi-fascismo.
«Qualcuno ha sentito una mezza parola di biasimo da parte del sindaco o di un solo assessore per la manifestazione abusiva organizzata ieri dai centri sociali e da Rifondazione Comunista in Porta Nuova e in via Pignolo? – si domanda il parlamentare -. Niente di niente. Eppure il raduno per il 25 aprile era un assembramento come quello, però spontaneo e non organizzato, che ha visto alcune centinaia di tifosi dell’Atalanta salutare, due mesi fa, l’arrivo della squadra in occasione della storica partita con il Real Madrid».
Effettivamente il presidio che ha occupato il centro città stona leggermente nei toni se paragonato al programma di celebrazioni istituzionali preparato da Palazzo Frizzoni, che in un comunicato aveva annunciato un 25 Aprile senza cortei né discorsi, ma con una sobria commemorazione alla Torre dei Caduti e al monumento al partigiano del Manzù.
L'antefatto
In occasione della partita contro i Blancos il primo cittadino («milanista», scrive Belotti) aveva detto: «Io capisco il tifo, ma assembrarsi a migliaia è semplicemente da irresponsabili. Non era immaginabile che le forze dell’ordine, pure presenti, sciogliessero l’assembramento di migliaia di persone. A questo punto spero che fiocchino le sanzioni, forse l’unico modo per ribadire che le regole esistono per essere rispettate».
«Allora si era in zona gialla e non rossa come ieri – conclude Daniele Belotti, anche se domenica la Lombardia era in zona arancione e non rossa -. Ma per la sinistra giunta comunale è chiaro che si distingue la finalità dell’assembramento: quello dei tifosi va perseguito, quello dei cittadini lungo il Sentierone o la Corsarola va impedito, quello dei kompagni va tollerato se non addirittura condiviso. Ma Gori è noto per la sua nota ipocrisia».