Il caso

Caravaggio, la pace fiscale invocata da Salvini non piace neppure alla Lega

Lunedì 30 gennaio tutto il Consiglio comunale ha votato all'unanimità contro la rottamazione delle cartelle esattoriali sotto i mille euro

Caravaggio, la pace fiscale invocata da Salvini non piace neppure alla Lega
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Non è solo il Comune di Bergamo a non volere la rottamazione delle cartelle esattoriali sotto i mille euro. Anche a Caravaggio, e anche con il voto della Lega, la pace fiscale è stata bocciata.

Pace fiscale? No grazie

Entro il 31 dicembre i Comuni sono chiamati a decidere se intendono aderire alla proposta inserita nella Legge Finanziaria del Governo circa la «rottamazione» delle cartelle esattoriali di basso importo per quanto concerne la sanzione e gli interessi maturati in seguito al mancato pagamento delle tasse dovute. Vige il silenzio assenso per cui le Amministrazioni comunali che intendono opporsi devono convocare un Consiglio comunale e deliberare di mantenere in essere le cartelle esattoriali, che per Caravaggio si traducono in 107mila euro.

«A quella che è stata presentata come la pace fiscale preferiamo perseguire la via dell'equità fiscale e sociale - ha affermato il primo cittadino Claudio Bolandrini - Gli interessi e le sanzioni che verrebbero abbonati fino all'importo di mille euro dal nostro punto di vista rappresentano un'iniquità e un disincentivo rispetto a chi paga puntualmente i tributi o, eventalmente, le sanzioni. L'importo che non è stato versato ha apportato una mancata erogazione di servizi per l'intera comunità.

In prospettiva, con gli scenari legati alla guerra in Ucraina e agli aumenti dei costi delle utenze, per cui per far quadrare il bilancio si è andati a erodere gli avanzi di gestione, rotta condivisa con l'intero Consiglio, non possiamo permetterci di lasciar decadere quanto invece secondo la legge è dovuto. L'equità fiscale si traduce in equità sociale perché consente maggiori servizi per tutti.

Una posizione condivisa da diversi Comuni che hanno fatto la nostra stessa scelta. Se la cancellazione fosse stata legata all'obbligo di saldare il debito si sarebbe potuto pensare di abbonare interessi e sanzione, a fronte della somma certa che il Comune avrebbe portato a casa, ma così non è».

Anche la Lega si oppone

Le tre liste civiche e quella del Pd a sostegno di Bolandrini hanno dichiarato il loro voto favorevole, sottolineando la negatività del messaggio che implicherebbe la rottamazione verso chi paga puntualmente le imposte.

«Noi siamo per la solidarietà alle persone in difficoltà, quella vera, fatta di sostegni e servizi - ha affermato la consigliera Ilaria Bena a nome del Pd - non quella che prevede la sanatoria per chi ha omesso di pagare i tributi. Siamo dell'idea che si debba mandare un messaggio di correttezza, onestà e trasparenza».

L'attesa era per la posizione della Lega, dal momento che la pace fiscale è un cavallo di battaglia di Matteo Salvini. A prendere la parola, con il capogruppo Giuseppe Prevedini assente, è stato Rocco Lombardo.

«Per chi si trova nella nostra posizione politica in questo momento storico queste sono dichiarazioni di voto un po' complicate - ha ammesso -. Il gruppo Lega per Salvini premier, contrariamente a quelle che potrebbero essere i luoghi comuni, darà voto favorevole alla delibera della Giunta. Credo che sia abbastanza difficile fornire delle argomentazioni precise: diciamo che è un voto di particolare attenzione sociale per l'importo globale di cui stiamo parlando; ma, soprattutto, di rispetto verso tutti e di esempio. Quando ci sono problemi come quelli che stiamo vivendo devono essere condivisi da tutti».

«Fa piacere che, al di là di chi si trova in minoranza o maggioranza, si è ragionato per favorire i cittadini - ha commentato il presidente del Consiglio Carlo Mangoni  - Penso che dopo l'approvazione di stasera, anche l'Agenzia delle entrate possa consentire di rateizzare il debito a chi per mille motivi non è riuscito a pagare: questo è il passo da fare, non creare disuguaglianza».

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