Strada da est, Casati risponde a Malanchini: «Perché non parlarne in Regione?»
Il primo aveva definito "maldestro" il tentativo di alcuni colleghi di portare il tema al Pirellone; il secondo rivendica e spiega la scelta

La decisione di Giovanni Malanchini, consigliere regionale della Lega, di non partecipare alla commissione V di giovedì 20 marzo, quando sul tavolo c'era la discussione sulla penetrante da Est e la sua decisione di spiegare il perché a mezzo stampa non è piaciuta al consigliere Pd Davide Casati, uno dei principali promotori dell'opera e che si sta spendendo ampiamente perché ci siano interlocuzioni e confronti sulla stessa.
«Questioni così vanno affrontate a livello istituzionale»
Dichiara Casati: «Ho appreso dalla stampa locale le critiche sollevate dal collega Giovanni Malanchini in merito all'audizione della commissione V convocata giovedì 20 marzo per affrontare le criticità legate alla viabilità della zona hinterland est. Personalmente ritengo invece che questioni cruciali come la mobilità vadano affrontate e discusse a livello istituzionale - quindi nelle sedi deputate - e non a mezzo stampa, dove il fondamentale confronto tra le diverse posizioni viene inevitabilmente ridotto ad un botta e risposta e difficilmente può portare a soluzioni condivise».
L'affondo di Malanchini
Malanchini effettivamente non aveva usato toni molto morbidi nel dirsi contrario al confronto in Regione che si sarebbe inserita «in modo inopportuno in questioni che non le competono. Questo a causa di alcuni maldestri consiglieri regionali bergamaschi che sembrano dimenticare il principio di autonomia dei sindaci e pensano di poter decidere al loro posto».
«Non c'è nulla di maldestro»
Da qui l'appunto di Casati:«Mi chiedo anche per quale motivo secondo il collega Malanchini sarebbe inopportuno confrontarsi in sede regionale sulla strada "penetrante da est" mentre è invece opportuno, da parte sua, stabilire in autonomia che la priorità sia la "nuova strada cremasca", opera sicuramente importante quanto la "penetrante da est" - e che tra l'altro anche io sostengo. E se non vedo nulla di "maldestro" nell'aver convocato e preso parte da parte di diversi colleghi ad un'audizione sulla mobilità invitando sindaci e rappresentati dei territori, trovo quantomeno ardito il paragone addotto da Malanchini tra i costi di realizzazione della strada penetrante da est - che prevede un lungo tratto in galleria e un nuovo ponte carrale sul fiume Serio (costo stimato circa ottanta milioni di euro) - e altre strade».
Conclude Casati: «L'assenza del collega Malanchini dalla seduta di audizione ha precluso a lui la possibilità di esprimere le sue posizioni e a noi altri consiglieri quella di confrontarci e valutare anche insieme a lui le necessità dei territori, passaggio fondamentale quando si parla di temi sovralocali come la mobilità».
Davide Casati, avanti tutta! - Il Sindaco di Pedrengo contrario all'opera, - la Regione che ha già stanziato 500.000,00 euro per l'incrocio Martinella e relativa "dormitina" di chi competenza nel sistemare l'incrocio - Malanchini che fa il fenomeno sulla pelle di tutti noi (la priorità è la nuova cremasca?!?!?! che coraggio!) e non si presenta alle riunioni. - Speriamo l'urgente intervento delle OFFICINE RESTA per sistemare dopo 4 decenni l'incrocio " Tadini " a Scanzorosciate con le relative piste ciclabili ( per un intero quartiere è proibito l'ACCESSO PEDONALE A PERSONE NORMODOTATE alle proprie abitazioni, alla faccia della tanto sbandierata inclusione dei Disabili !!!!!!) INSOMMA SVEGLIA e BASTA!!!! Un applauso, a questo punto al Sindaco di Gorle, che ha perlomeno avuto il coraggio di mettere in evidenza un problema direi secolare (PONTE MARZIO epoca romana) e una sonora tirata di orecchi a tutti gli altri sindaci ( Pedrengo diniego Penetrante est , Torre Boldone sveglia incrocio Martinella in particolare ) che predicano bene ma razzolano MALISSIMO.
Chiedere a Malanchini e alla Lega perché al contribuente "padano" è richiesto di finanziare il ponte sullo stretto di Messina facendo la guerra tra poveri per infrastrutture viarie e ferroviarie di cui siamo estremamente carenti. O anche perché la Regione si sta intestardendo a finanziare dei privati che vogliono costruire l'autostrada Dalmine-Treviglio.
il disastro viabilistico di Bergamo è cominciato con la scellerata scelta di Bruni e della sua giunta di bloccare la tangenziale! ricordiamocelo!