Cittadini di Palazzago sanzionati per aver fatto la spesa a Mapello: è guerra tra i sindaci
Scontro tra i due primi cittadini, Locatelli e Jacobelli. L'intervento della Prefettura non ha placato molto gli animi...
È polemica tra i sindaci di Palazzago e Mapello dopo che quattro cittadini residenti a Palazzago sono stati multati dalla Polizia Locale di Mapello per essere stati trovati sul territorio di quest'ultimo comune. Motivo? Avevano deciso di andare a fare la spesa all'Ipercoop di Mapello preferendola ai quattro alimentari e al discount presenti a Palazzago. A tal proposito, le ordinanze nazionali sembrerebbero molto chiare, e non ci sarebbe nulla da discutere. Il problema è che i cittadini di Palazzago sono stati legittimati in questa scelta da una circolare diffusa dal sindaco stesso del Comune, Michele Jacobelli. Il sunto della circolare è che essendo i negozi di alimentari presenti sul loro territorio insufficienti a soddisfare le prime necessità di tutti i nuclei familiari di Palazzago (circa duemila), i cittadini sono autorizzati a recarsi - uno per volta e una sola volta a settimana - alla Conad di Almenno San Bartolomeo o all'Ipercoop di Mapello.
Un'autorizzazione unilaterale, rilasciata evidentemente senza aver consultato le autorità di Mapello, che infatti hanno alzato la voce. Il sindaco Alessandra Locatelli ha infatti dichiarato: «Il protocollo della Prefettura dice che nei territori dove è presente anche un solo supermercato i residenti devono restare nel proprio Comune per ogni tipo di spesa, a meno che non abbiano comprovate esigenze. Agli agenti della Polizia Locale del mio territorio ho detto di usare prima di tutto il buonsenso, ma di attenersi comunque alla normativa». E poi ha aggiunto: «Del resto, Mapello confina con dieci comuni, se tutti questi sindaci mandassero i loro cittadini alla nostra Ipercoop cosa succederebbe?». L'ordinanza del sindaco di Palazzago è finita anche sulle scrivanie della Prefettura alla fine dello scorso marzo, quando il Comune di Mapello aveva rivolto un'interrogazione per chiarire la legittimità di questa autorizzazione.
Uno dei primi nodi che Enrico Ricci, da poco nominato Prefetto di Bergamo, si è trovato a dover districare. E lo ha fatto assumendo una linea teorica analoga a quella sostenuta dal sindaco di Palazzago, ma delegittimandone i metodi: «Confermata l'opportunità di considerare consentito lo spostamento dal Comune in cui ci si trova verso quello più vicino dove sia ubicato un esercizio commerciale idoneo, per disponibilità di prodotti, a soddisfare le esigenze dei nuclei familiari. È però del tutto inconfigurabile, nel vigente ordinamento, un potere sindacale di dettare norme che possano trovare applicazione e avere efficacia al di fuori del territorio comunale».
Insomma, la Prefettura sostanzialmente dice che la ragione sta nel mezzo. E alle due mezze verità fanno appello i due sindaci: Locatelli evidenzia il fatto che il sindaco di un altro Comune non possa indicare ai cittadini di spostarsi in un territorio che non amministra; Jacobelli ricorda che il suo comune è uno degli esempi citati nella circolare dal Prefetto. Entrambi poi proclamano di non voler creare polemiche: «Però la situazione - dice Locatelli - è già molto delicata e non posso permettere che ci siano assembramenti ingiustificati di gente nel mio Comune». «Ai miei cittadini sanzionati - ha replicato Jacobelli - ho detto che il Comune è pronto a supportarli in caso di ricorso. Ma non voglio creare guerre con nessuno e auguro al sindaco di Mapello una serena Pasqua, di cuore».