Elezioni 2024 a Dalmine, le ultime interviste a Francesco Bramani e Renato Mora
Importantissima gara nel paese dell'hinterland. Il centrosinistra prova l'assalto alla poltrona del primo cittadino leghista, sostenuto dal centrodestra
di Laura Ceresoli
Quella di Dalmine è un'elezione importantissima per gli equilibri politici in Bergamasca. La gara è fra il sindaco uscente Francesco Bramani (leghista e appoggiato da tutto il centrodestra) e lo sfidante Renato Mora (per il centrosinistra).
Bramani: «Già realizzato molto. Sicurezza priorità»
Il sindaco Francesco Bramani, 45 anni, avvocato, tenta il bis con la sua lista di centrodestra.
Perché dovrebbero votare lei e non Renato Mora?
«Non solo abbiamo lavorato duramente per realizzare gli obiettivi prefissati nel 2019, ma siamo andati oltre. Nonostante la pandemia, che ci ha costretti a dirottare risorse per l’emergenza sanitaria e sociale, abbiamo garantito il benessere e la sicurezza dei cittadini e promosso la ripresa economica. Ci ha guidato una visione a lungo termine. Dalmine ha tanto da offrire e vorrei farne ancor di più luogo in cui le persone desiderano vivere, lavorare e investire». (...)
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Mora: «Giunta litigiosa. Noi per un futuro verde»
Renato Mora, 57 anni, titolare del distributore di benzina di via Provinciale, è il candidato scelto dal centrosinistra per sfidare il sindaco uscente.
Perché dovrebbero votare lei e non Francesco Bramani?
«Io sono nato, vivo e lavoro a Dalmine. Qui ho frequentato le scuole, conosco la storia e le persone. Io amo Dalmine. In questi anni attorno a me si è costruito un progetto importante, proiettato su un futuro più sostenibile e vivibile per la nostra città. Siamo un gruppo di persone che si conoscono bene e che hanno come obiettivo il bene di Dalmine e dei suoi cittadini. L'amministrazione Bramani è stata litigiosa, il culmine si è avuto con il licenziamento del vicesindaco Iodice. Ora corrono assieme ma con ogni probabilità le liti interne continueranno e rischiamo di avere un sindaco prigioniero della propria maggioranza o delle segreterie provinciali dei partiti di centrodestra». (...)