Opzioni Romane

Elezioni europee, nel Pd Antonio Misiani contro Giorgio Gori? Una pessima idea

La segretaria Elly Schlein starebbe pensando di candidare il senatore nello stesso collegio del sindaco. Una bega fratricida tra correnti

Elezioni europee, nel Pd Antonio Misiani contro Giorgio Gori? Una pessima idea
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di Wainer Preda

Una pessima idea. Non si usano mezzi termini in ambiente dem e dintorni per giudicare l’ipotesi che il parlamentare bergamasco Antonio Misiani possa correre alle Europee nello stesso collegio di Giorgio Gori.

Secondo indiscrezioni romane, l’idea sarebbe nata da ambienti vicini alla segretaria nazionale Elly Schlein, capocorrente del senatore bergamasco. Misiani, d’altronde, è un uomo di fiducia di Elly. È stata la segretaria stessa a inviarlo in terra campana per cercare di riportare alla “ragion di partito” il re delle Due Sicilie, Vincenzo De Luca.

Ancor prima, sempre rispondendo a ordini di partito (dell’allora segretario Enrico Letta), il senatore bergamasco era stato inviato nel Milanese per candidarsi alle Politiche, finendo peraltro rieletto. Ma in virtù dell’assurda operazione, a rimetterci le penne era stata la collega Elena Carnevali, esclusa dal Parlamento.

Ora, l’ipotesi che Misiani possa correre alle Europee in concorrenza con un altro bergamasco, per giunta nella stessa circoscrizione di Nord-Ovest, ha sollevato malumori nel centrosinistra orobico.

Antonio Misiani
Antonio Misiani

La mossa, in realtà, risponde a un’esigenza tutta interna al partito. Una lotta fra correnti. La candidatura di Gori è supportata dall’area di Stefano Bonaccini, notoriamente in competizione con quella della segretaria in carica. Piuttosto che lasciare il campo libero al suo avversario interno, ecco che Elly decide di schierare il suo fedelissimo. Un pezzo da novanta, invero. Misiani è responsabile Economia, finanze, imprese e infrastrutture dei Dem ed è stato viceministro dell’Economia nel governo Conte bis. Non proprio uno qualunque. In più con una storia inscindibile dal Partito Democratico di cui è stato tesoriere e ancor prima con i Diesse.

La vignetta di Luca Nosari

Il parlamentare bergamasco è uno di quegli esponenti storici che al partito hanno dato la vita. Ora con l’infausta ipotesi di una corsa alle Europee, c’è il rischio che lui e Gori si mangino i voti a vicenda. Secondo una deleteria logica correntizia. A dimostrazione che (...)

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Commenti
Valter

A sinistra pensano solo alla spartizione delle poltrone. Gori, Misiani, Carnevali sono tutti uguali. Inutili per la città di Bergamo.

lele

Se questa è la sinistra dovremo mangiarne ancora di carote....

Bruno Sgherzi

Penso che, in Lombardia, Gori valga 7 e Misiani 3. Per le altre regioni, non saprei, ma candidare Misiani, ormai lontano dal territorio da anni luce a differenza di Gori, sia un'autoflagellazione per il partito. D'altronde la Schlein è comunista e Misiani pure. Tutto torna e niente cambia.

Marcello

Questo o quello per me pari sono!

Egidio

cosa volete pensare di un partito allo sbando con candidati che pensano solo alla poltrona,entrambi non hanno mai amato Bergamo e i Bergamaschi,quindi saranno votati solo dai radical scic del centro e città alta

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