Lega, il nuovo segretario Fabrizio Sala svolta subito: «Spazio ai militanti e mai col Pd»
Parla il leader provinciale del Carroccio: «Sono tornati entusiasmo e passione. La base, con le primarie, deciderà i candidati in Regione»
di Wainer Preda
La puntualità, invero, non è il suo forte. Ma tant’è. Alto, andatura dinoccolata, gentile nei modi, Fabrizio Sala, 51 anni, nuovo segretario della Lega bergamasca, mi parla nel suo ufficio di via Berlese, a Bergamo, dietro una scrivania di cristallo e una cartina della provincia che un tempo era un feudo. Descritto come “l’uomo della svolta”, il nuovo numero uno del Carroccio e sindaco di Telgate, pare avere le idee chiare. «Per rilanciare la Lega - dice va cambiato prima di tutto il metodo di lavoro».
Sala, prime impressioni da segretario provinciale?
«Impegnativo, ma bello».
Chi gliel’ha fatto fare?
«Il territorio. Tanti amministratori, tanti sindaci, tanti militanti, tanti segretari di sezione».
Che partito ha trovato?
«Il movimento è sempre lo stesso. Però ho registrato che c’è tanta voglia di Lega. Secondo me, va cambiato il modo di lavorare. Altri problemi grossi non ce ne sono».
Si spieghi meglio.
«Va dato più spazio ai militanti. Le primarie sono il primo modo per coinvolgerli nelle scelte. I militanti si sentivano esclusi dal movimento. Ora è tornato l’entusiasmo. Al congresso sono arrivate settecento persone. Tante. Le abbiamo chiamate e sono venute a votare. Significa che la Lega sul territorio c’è ancora ed è forte. C’è tanta voglia di tornare al metodo di lavoro di qualche anno fa».
Al congresso la davano per sconfitto. Com’è riuscito a ribaltare il pronostico?
«Parlando ai militanti, dei loro temi. Il mio programma è stato scritto insieme a loro. I dieci punti li abbiamo elaborati con i sindaci, i segretari di sezione. Sono quelli che, emotivamente e non solo, in questi anni hanno sentito e vissuto in prima persona i problemi».
E questo ovviamente dà legittimazione...
«La Lega ha sempre costruito la sua forza sul territorio, dunque il territorio deve essere sempre coinvolto. E questo dà spinta anche ai consiglieri provinciali, regionali e ai parlamentari».
Come giudica la scelta, anomala, di Treviglio come sede del congresso?
«Diciamo che alcune motivazioni erano anche condivisibili (...)