Il 30 aprile alla Fiera

Forza Italia Bergamo spaccata in due, indovina chi non è invitato al convegno coi big

Organizzato da Gallone, ci sarà tutto lo stato maggiore del partito, dalla Bernini a Tajani. Mancheranno però tre nomi forti degli azzurri locali

Forza Italia Bergamo spaccata in due, indovina chi non è invitato al convegno coi big
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

Qualcuno ha storto il naso. Altri non hanno esitato a chiamarlo sgarbo istituzionale. Certo è che non è passato inosservato ai militanti di Forza Italia Bergamo che al prossimo convegno organizzato da Alessandra Gallone - il 30 aprile alla Fiera - ci sono i nomi di tutti tranne che di Alessandro Sorte - che intanto il 22 aprile ha annunciato il suo convegno azzurro, in programma il 16 maggio a TreviglioFiera («Per Forza Italia sarà l’evento più importante in Provincia di Bergamo dal 1994») -, Massimo Cocchi e Gianfranco Ceci. Rispettivamente, deputato bergamasco di Forza Italia, unico consigliere azzurro in Provincia, e capogruppo forzista a Palazzo Frizzoni.

Sulla locandina ci sono gli interventi di apertura di Gallone e Gregorio Fontana. Poi quelli del coordinatore regionale Massimiliano Salini e della capogruppo in Senato Anna Maria Bernini. Poi la presentazione dei candidati alle scorse amministrative. Quindi sindaci e amministratori del territorio bergamasco. E ancora Maurizio Gasparri, il ministro Maria Stella Gelmini, il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Picheto Fratin.

E ancora: Gianluca Comazzi, Alessandro Mattinzoli, Melania Rizzoli, Fabrizio Sala, Alessandro Cattaneo, Andrea Mandelli e Licia Ronzulli. E infine, le conclusioni di Antonio Tajani. Insomma, un bel po’ di pezzi da novanta di Forza Italia, pur senza il capogruppo alla Camera Paolo Barelli. Titolo del convegno: “L’Italia del futuro”. Sottotitolo: “Costruttori di futuro a Bergamo e in Lombardia”.

Solo che di Bergamo mancano, appunto, Sorte, Cocchi e Ceci. Non proprio tre qualunque, visti anche i ruoli istituzionali che ricoprono. Eppure, di loro non c’è traccia. E dire che Berlusconi nel suo ultimo discorso aveva parlato della necessità di allargare il partito. La qual cosa ha fatto scaldare la temperatura in Bergamasca, riferiscono fonti interne. Con buona pace dei segnali distensivi lanciati nei mesi scorsi, la realtà è che i protagonisti dell’attuale periodo azzurro in terra orobica proprio non si pigliano. Amici sì, ma “meno” è meglio, sembra il motto. (...)

Continua a leggere su PrimaBergamo in edicola fino al 28 aprile, oppure in versione digitale cliccando QUI

Seguici sui nostri canali