Giuseppe Conte a Treviglio, tra critiche a Salvini e ai... troppi supermercati
L'ex premier in visita per supportare la candidata del centrosinistra Tura. Nell'occasione, ha risposto agli attacchi del leader della Lega
Il suo arrivo era atteso da tempo. E questa mattina (8 settembre), finalmente, l'ex premier e oggi leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è finalmente arrivato a Treviglio per supportare il gruppo pentastellato locale nella campagna elettorale che porterà all'elezione del nuovo sindaco della città della Bassa.
Come riportato da PrimaTreviglio, il programma era stato studiato tempo addietro dallo staff dell'ex premier, con l'arrivo in auto in piazza Cameroni, il transito dalle vie Sangalli e Verga e infine il comizio in piazza Manara. Una visita nella città della Bassa per sostenere la lista grillina locale e la coalizione di centrosinistra di Matilde Tura, ma anche un'occasione per rispondere alle bordate di Salvini, che aveva visitato il Comune bergamasco lo scorso sabato 4 settembre, passando poi per Caravaggio e pronunciando un discorso pubblico in cui non aveva risparmiato qualche osservazione all'ex presidente del Consiglio.
Un piccolo colpo di scena c'è stato quando si è scoperto che il comizio di Conte non si sarebbe tenuto in piazza Manara come pianificato, bensì nella stessa piazza Cameroni, sede del locale mercato coperto. Lì Conte ha difeso il Reddito di Cittadinanza, in netta contrapposizione con Salvini che aveva criticato pesantemente il provvedimento nel corso della sua visita: «Abbiamo avuto un milione di nuove povertà durante la pandemia. Senza una misura del genere, sarebbe stato un disastro sociale - ha affermato il leader pentastellato -. Detto questo, il M5S è in prima linea per migliorarlo. E non possiamo tollerare nemmeno un abuso. Ogni abuso è un'offesa a chi ne ha diritto. Ho parlato con tanti del Reddito di Cittadinanza: da Napoli al Veneto alla Lombardia. Sono gli stessi percettori che chiedono dignità sociale: vogliono lavorare. Quelle che non sono funzionate sono state le politiche attive per il lavoro, in mano ai Comuni e alle Regioni».
Conte ha poi ribadito la collocazione pentastellata nel centrosinistra, assieme a Pd e LeU, anche se in certe realtà non si è andati in questo senso: «In alcune realtà riusciamo ad andare insieme, altrove no per situazioni locali. L'importante è la traiettoria politica generale, che è alternativa a quella delle destre».
Destre criticate sia per la decisione di Fratelli d'Italia di rimanere fuori dal governo di unità nazionale - «Non ha voluto assumersi la responsabilità di condividere la salvezza del Paese e ora può dire tutto e il contrario di tutto» -, sia per quella della Lega di votare a sostegno degli emendamenti anti-Green pass dei meloniani: «La Lega si è assunta invece questa responsabilità e il suo comportamento dev'essere conseguente. Ora chiarisca la sua posizione».
Conte ha anche rivendicato le decisioni severe prese nei mesi più duri dell'emergenza sanitaria, per poi passare alle tematiche locali: «So che qui stanno costruendo 20-30-40 supermercati... A quanti dobbiamo arrivare?», ha chiosato. Accolta poi con favore la richiesta di Matilde Tura di impegnarsi con l'esecutivo nella proroga del Superbonus del 110 per cento, che ritiene uno strumento utile alle imprese edilizie, ai cittadini e compatibile con la tutela dell'ambiente: «Matilde, tu sai che il M5S è stato in prima fila per elaborare il Superbonus - ha detto Conte rispondendo alla candidata -. Noi siamo assolutamente per la proroga. Il settore delle costruzioni era uno di quelli più declinante, una filiera produttiva molto importante. Adesso è il volano della ripresa. In passato c'era una logica del consumo di suolo. Ora dobbiamo fare un uso intelligente e sostenibile delle risorse e mi fa piacere che sposi questa linea».
Non è mancata anche qualche contestazione. Una donna, in particolare, ha esposto un cartello con scritto: "Grazie per aver calpestato la Costituzione italiana". Il riferimento, ha spiegato, è a una multa presa durante il secondo lockdown.