Il duro attacco

«I nuovi hangar Ryanair porteranno Bergamo al collasso ambientale. Salvini pensi al suo Ministero»

Dario Balotta, referente Mobilità e trasporti di Europa Verde, si scaglia contro il ministro, criticando lo scalo di Orio e i ritardi sul bonus trasporti

«I nuovi hangar Ryanair porteranno Bergamo al collasso ambientale. Salvini pensi al suo Ministero»
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«Se Ryanair, come dice il ministro, "unisce l'Europa", il trasporto pubblico locale divide i territori e rende le città raggiungibili se non in automobile»: è questa la stilettata tirata al ministro Salvini da Dario Balotta, referente Mobilità e trasporti per Europa Verde ed ex segretario regionale Lombardia Fit-Cisl, cogliendo occasione per affondare il colpo dopo l'inaugurazione dei due nuovi hangar Ryanair all'aeroporto di Orio al Serio di ieri, lunedì 6 marzo, alla quale ha partecipato il Ministro dei trasporti.

Tutta l'indignazione

Dario Balotta

In particolare, Balotta coniuga in una sola accusa due argomenti, ovvero l'espandersi della compagnia a Bergamo e l'attacco al ministro sul bonus trasporti da 60 euro. Il referente politico sottolinea: «Mentre Salvini inaugura i nuovi hangar di Ryanair a Bergamo, che porteranno al collasso ambientale l'area orobica, non si assicura il buon funzionamento del Ministero dei Trasporti da lui diretto».

E il bonus trasporti che fine ha fatto?

Poi passa ad accuse decisamente puntuali: «Il decreto legge del14 gennaio del 2023 "disposizioni urgenti in materia di prezzi dei carburanti e di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico" doveva essere convertito in decreto attuativo dal suo dicastero entro il 14 febbraio per rendere operative le modalità applicative del bonus trasporti. Bonus di 60 euro per l'acquisto di abbonamenti di bus, metropolitane e treni. Nel 2023 a differenza dello scorso anno la platea del bonus è stata abbassata da 35 mila euro di reddito Isee a 20mila euro di Isee l'anno. I più bisognosi del bonus sia studenti che lavoratori ad oggi non possono ancora accedere. Questo ritardo è tanto più inspiegabile perché colpisce i redditi più bassi ed inoltre è un mancato aiuto indiretto alle aziende di trasporto pubblico che in questo periodo stanno tagliando i servizi con l'alibi di aver avuto una forte riduzione di passeggeri e quindi dei ricavi».

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