Calcinate, Comune commissariato. Ma in tempo per andare al voto in primavera
L'uscita di tre membri dalla maggioranza aveva cambiato gli equilibri. Al viceprefetto aggiunto Marino i ruoli di sindaco, giunta e consiglio
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L'atmosfera tesa era palpabile ormai da mesi in Consiglio comunale a Calcinate e alla fine è successo. Ieri, 20 febbraio, sette dei dodici consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni.
Il Prefetto di Bergamo, Luca Rotondi, ha quindi disposto la sospensione del Consiglio per impossibilità di funzionamento dell'organo stesso e ha nominato Commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione del Comune, in attesa del decreto di scioglimento, che è competenza del Presidente della Repubblica, il viceprefetto aggiunto in servizio presso la Prefettura di Bergamo Domenico Marino.
Sarà lui a esercitare i poteri di sindaco, giunta e consiglio.
Cosa era successo
Le problematiche si trascinavano ormai da tempo. Già nell'ottobre infatti almeno erano emerse visioni opposte emerse in fase di adozione del Piano di governo del territorio. A riportarlo è L'Eco di Bergamo che ricorda come in quell'occasione un pezzo della maggioranza guidata dal sindaco Angelo Orlando si era spostata all'opposizione, creando il gruppo "Impegno Civico".
In questa nuovo gruppo erano confluiti i consiglieri Paola Taiocchi, sollevata di conseguenza dall'incarico di assessore dal sindaco, il già capogruppo di maggioranza Ubaldo Del Carro e l'ex consigliere di maggioranza Angelo Luisoni. I tre si sono seduti quindi dal lato dell'opposizione insieme a Lorena Boni e Antonio Barbarisi di "Impegno per Calcinate", Laura Lorenzi e Sonia Volpi di "Controcorrente per ripartire".
La rottura definitiva
Questa situazione ha così ribaltato gli equilibri in consiglio, in quanto la giunta e il sindaco da quel momento non hanno più avuto la maggioranza. Di fatto, l'azione amministrativa è rimasta congelata per tutti questi mesi, fino alla rottura definitiva di ieri. Il sindaco infatti, consapevole di non avere più la maggioranza, ha evitato fino all'ultimo di convocare il Consiglio comunale nel quale però doveva essere discusso i bilancio di previsione.
Le dichiarazioni
L'opposizione ha quindi dato l'ultimatum e quando questo è scaduto tutti e sette i consiglieri dei tre gruppi si sono dimessi. Il gruppo "Impegno per Calcinate" ha quindi scritto un post dalla propria pagina Facebook, dove precisa: «Il sindaco ha contraddetto le proprie dichiarazioni, ritardando la convocazione del Consiglio Comunale e scegliendo una strategia che avrebbe portato a un commissariamento lungo e dannoso per il paese. Per evitare questa paralisi amministrativa di ben 15 mesi, il nostro gruppo ha preso una decisione cruciale: dimettersi al momento giusto per ridurre lo stallo a soli 90 giorni».
Anche il gruppo Controcorrente per ripartire ha condiviso dalla propria pagina Facebook un comunicato dove precisa: «Come gruppo riteniamo che per Amministrare nell'interesse della comunità servano competenze e capacità, una squadra che condivide intenti, progetti, idee e dove il confronto tra opinioni diverse sia valore aggiunto come scambio di esperienze e crescita. Dove gli interessi della collettività siano superiori al proprio "io". Bisogna circondarsi di persone che si stimano per intraprendere questo viaggio, perché amministrare un Comune è una cosa seria, e non può sempre ridursi all'interesse di pochi. Abbiamo ritenuto quindi doveroso, come gruppo consigliare di minoranza, rassegnare le ns. dimissioni e provocare consapevolmente lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento di Calcinate. Lo facciamo consci della responsabilità che ci stiamo assumendo, e siamo sicuri di agire nell'interesse dei Calcinatesi, per permettere di indire nuove elezioni e trovare finalmente una stabilità politica e amministrativa».
Commissariamento, per ora
Il tutto è stato fatto appena in tempo per poter andare al voto alla prima tornata elettorale tra aprile e giugno: rientrano nel voto di primavera, infatti, i Municipi i cui Consigli vengano sciolti, per motivi diversi dalla scadenza naturale, entro il 24 febbraio. Intanto sarà commissariamento.