Tensioni a Palafrizzoni

Il consigliere di maggioranza Paganoni: «Rompo le scatole, ma non mollo Gori»

Dalla battaglia contro Bergamo Infrastrutture (gestita dal Comune) agli attriti con la Giunta. Ma Simone smentisce un suo addio

Il consigliere di maggioranza Paganoni: «Rompo le scatole, ma non mollo Gori»
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di Andrea Rossetti

Dopo 23 anni in Consiglio comunale e una trentina di politica attiva in città, tutti sanno com'è fatto Simone Paganoni. Che sia nella maggioranza o nell'opposizione, quand'è convinto delle proprie idee non si tira mai indietro e dà battaglia. Qualcuno lo definisce, con simpatia, un rompi scatole. Una definizione che lui stesso approva: «È vero, ne sono consapevole. Una volta anche l’ex sindaco Bruni me lo disse. Eravamo insieme all'opposizione, con Tentorio primo cittadino. Centrodestra e centrosinistra erano però d’accordo sull'ampliamento della Gamec negli orti storici delle ex Canossiane. Io no. Presentai cento emendamenti: non li si poteva accorpare, bisognava discuterli uno a uno. Al ventesimo anche Bruni chiese pietà», ricorda Paganoni ridendo.

Nelle ultime settimane, il consigliere di Patto Civico ha iniziato una nuova battaglia legata alla gestione delle Piscine Italcementi. A suo parere, Bergamo Infrastrutture, società che gestisce l’impianto natatorio cittadino e direttamente controllata dal Comune (quindi, dalla Giunta), sta dimostrando preoccupanti carenze. La prima volta, Paganoni ha segnalato la sporcizia dell’acqua, chiedendo anche numi circa la decisione della società di vietare ancora l’ingresso del pubblico sugli spalti nonostante il cambio delle normative anti-Covid. La seconda, ha segnalato come, da diverse settimane, alcune delle docce negli spogliatoi perdessero copiosamente acqua. In entrambi i casi, il presidente di Bergamo Infrastrutture, Attilio Baruffi, ha risposto attraverso gli organi di stampa, sottolineando però che avrebbe preferito ricevere una telefonata del consigliere, piuttosto che leggere dei post polemici su Facebook.

Paganoni, per caso non ha il numero di Baruffi in rubrica?

(Ride, ndr) «Be’, a quanto pare Baruffi non ha il numero di telefono di un idraulico però, visto lo stato delle docce...».

Ha risposto che la situazione era nota e che sarebbero intervenuti.

«Ci hanno messo un bel po’, ma mi fa piacere».

Perché ce l’ha con Bergamo Infrastrutture?

«Non ce l’ho con la società, ci mancherebbe. Ma se i cittadini mi inviano delle segnalazioni e da consigliere comunale ritengo che siano situazioni meritevoli di risposta, agisco di conseguenza. Poi sì, ammetto di non aver telefonato a Baruffi, ma non credo sia questo il problema».

Che le condizioni delle Piscine Italcementi non siano perfette è noto. Da tempo si lavora anche al progetto di riqualificazione...

«Lo so bene. Ma qui si parla di gestione ordinaria, non di interventi straordinari. Anzi, talvolta basterebbe una comunicazione un po’ più chiara e attenta all’utenza. L’acqua sporca, ad esempio: Baruffi ha spiegato che è stato un caso legato al fatto che il giorno prima, fino a tardi, si sono svolte delle gare di nuoto sincronizzato. Ci sta, ma perché non mettere un cartello in cui si spiegava il tutto agli utenti? Lo stesso vale per l’accesso del pubblico agli spalti: le norme ora lo consentono, concederlo sarebbe un’attenzione gradita da parte di molti genitori».

Quindi un po’ ce l’ha con Bergamo Infrastrutture.

«No, dico però che qualcosa non va. Non mi permetto di giudicare, da quel che so Baruffi è una persona preparata, ma da consigliere comunale è mio compito fare presente determinate cose».

Anche a costo di rompere le scatole alla Giunta che sostiene?

«Be’, sì».

Recentemente, un articolo del Corriere Bergamo ha parlato di alcune tensioni tra lei e la Giunta, rivelando che anche che lei ha abbandonato la chat WhatsApp della maggioranza.

«L’unica cosa che mi è dispiaciuta di quell’articolo è il fatto che sono stati messi in piazza messaggi privati». (...)

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