Verso le elezioni

Intervista a Giulio Terzi di Sant'Agata (FdI): noi siamo con l'Europa

Al Senato, nel collegio di Treviglio, il centrodestra candida l'ex ministro degli Esteri del governo Monti

Intervista a Giulio Terzi di Sant'Agata (FdI): noi siamo con l'Europa
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di Wainer Preda

Giulio Terzi di Sant'Agata ha 76 anni. Nella sua lunga carriera diplomatica è stato consigliere alla Nato e rappresentante permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, ambasciatore in Israele e negli Stati Uniti. Nel novembre del 2011 è diventato ministro degli Esteri del governo Monti, dal quale si è dimesso due anni quando il presidente del Consiglio decise di rimandare i due marò in India. Dopo l'avvicinamento a Fratelli d'Italia, Terzi si candida al Senato per il centrodestra, nel collegio di Treviglio.

Perché ha deciso di candidarsi?

«Durante i miei lunghi anni di carriera diplomatica ho sempre pensato che un funzionario dello Stato dev'essere servitore delle istituzioni, e non può apparire “targato” politicamente. Quando ne sono uscito, e ci tengo a dirlo, era il 2014, mi sono  iscritto a Fratelli d'Italia, e il mio impegno è stato quindi l'esito di una maturazione durata nel tempo».

Pirovano, che è della Bassa, si candida a Bergamo. Lei, che è di Bergamo, corre a Treviglio. Storture della legge elettorale o necessità dei partiti?

«Beh, essendo un diplomatico di esperienza antica, diciamo che mi piacciono i territori che sono identici e compatibili».

Da ex ministro degli Esteri, come si esce dal pantano ucraino?

«L’aggressione di Putin è stata una contestazione dell'ordine europeo, del nostro modo di vita, delle istituzioni e della democrazia liberale. L'invasione viene vista a Mosca e anche a Pechino come una spallata, forse di lunghissimo periodo, a un mondo retto dalle democrazie. Ciò non significa che la Russia in futura debba essere vista come antagonista, né tantomeno nemica: dev'essere parte consapevole di un sistema di sicurezza condiviso, un partner credibile, rispettabile. In questo momento non lo è».

Ma basteranno le sanzioni per riportarla al tavolo dei negoziati?

«Il modo meno cruento per fermare questa continua spinta ad occupare spazi (...)

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