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Intitolare una via ai Martiri delle Foibe? Il Comune: a Bergamo c'è già un giardino

L'assessore Angeloni ha risposto alla proposta avanzata dal consigliere Bianch. Il parco si trova tra le vie Sempione e Borgo Palazzo

Intitolare una via ai Martiri delle Foibe? Il Comune: a Bergamo c'è già un giardino
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Ad oggi Palazzo Frizzoni non ha previsto l’intitolazione di una via alle vittime delle foibe, ma non per questo a Bergamo mancano simboli o un luogo che mantengano viva la memoria delle persone uccise nelle cavità carsiche dai militari titini o del dramma vissuto dagli esuli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.

La richiesta di intitolare una via o una piazza della città alle vittime delle foibe era stata avanzata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Filippo Bianchi. E oggi, giovedì 10 febbraio, in occasione del “Giorno del ricordo”, è arrivata la risposta scritta da parte dell’assessore Giacomo Angeloni.

Nella sua replica, l’assessore Angeloni ha infatti ricordato che grazie a un ordine del giorno presentato dal consigliere Andrea Tremaglia, approvato all'unanimità, la giunta comunale ha intitolato il 12 febbraio del 2015 l’area verde tra le vie Sempione e Borgo Palazzo con la denominazione “Giardino 10 febbraio - Martiri delle Foibe ed esuli istriano-dalmati”.

«Il 12 febbraio 2017, nei pressi della chiesa della Clementina in collaborazione con il Comitato provinciale di Bergamo dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia si è svolta la cerimonia di scoprimento di una lapide commemorativa in ricordo degli esuli Istriano Dalmati – spiega Angeloni -. Quel luogo della Clementina è un simbolo di accoglienza. In quegli anni, infatti, il ricovero adiacente alla chiesa aveva offerto ospitalità a numerose famiglie di profughi. È stato un momento molto toccante, che ha consentito a molti figli di profughi di raccontare le storie e la capacità di accoglienza dimostrata dai bergamaschi».

Giardino pubblico in cui nel 2013 l’Amministrazione guidata dall’allora sindaco Franco Tentorio, sempre in occasione della ricorrenza odierna, aveva piantato un albero di ulivo ed installato un cippo in memoria dei caduti nelle terre italiane d'Istria, Fiume e Dalmazia.

Inoltre, nel consiglio comunale svoltosi il 21 dicembre 2018 al Teatro Sociale, come gesto di gratitudine da parte dell’Amministrazione comunale di Bergamo, era stata conferita la Medaglia d’oro al Comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. E fu il sindaco Roberto Bruni a inaugurare una lapide di ricordo per le vittime delle foibe al parco delle Rimembranze della Rocca.

«In queste settimane è in corso un’ulteriore interlocuzione tra il Comune e il Comitato per rispondere alla richiesta, più volte manifestata, di avere una sede che funga da archivio per gli innumerevoli documenti storici relativi agli eventi di quegli anni e per continuare l’opera di coltivazione della memoria – conclude Giacomo Angeloni -. Riteniamo che i sopracitati luoghi di ricordo siano sufficienti per tenere viva la memoria di quei fatti atroci e delle persone costrette ad abbandonare le proprie case. Una memoria che è tale solo se si è in grado di attualizzarla e calarla come insegnamento ai giorni nostri, soprattutto sottolineando il diritto e dovere all’accoglienza, ieri come oggi».

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