«La biblioteca di Colognola intitoliamola a Don Fausto Resmini»
Lo storico presidente di Circoscrizione (per 30 anni) Francesco Begnini interviene sulla vicenda
Pubblichiamo una lettera di Francesco Benigni, per 30 anni presidente di Circoscrizione, sulla polemica relativa all'intitolazione a Giulio Regeni della biblioteca di Colognola.
L’indegna bagarre che esponenti di sinistra stanno scatenando sul caso della dedica a Giulio Regeni della Biblioteca di Colognola, e in particolare su una legittima critica espressa dal nostro parroco, don Francesco Poli, al metodo adottato per arrivare a tale dedica, metodo che ha escluso un coinvolgimento della comunità di Colognola dall’espressione di un parere in merito, mi induce a ritornare sul tema da me sollevato in una lettera già inviata a L’Eco di Bergamo lo scorso 14 gennaio e non ancora pubblicata, presumo per la sua eccessiva lunghezza, avendo in essa toccato altri due temi.
Ora, entrando nel merito, che dire sulla decisione del Consiglio comunale di dedicare la Biblioteca rionale di Colognola a Giulio Regeni? E perché proprio la Biblioteca di Colognola, ospitata nelle ex sacrestie della vecchia parrocchiale di S. Sisto, complesso monumentale a suo tempo pressoché donato dalla Parrocchia al Comune di Bergamo? Come mai non si è sentito il bisogno di interpellare le molteplici realtà associative del quartiere, parrocchia compresa, per sentire la loro opinione in merito? Come non dar adito al sospetto di una decisione, apparsa ai più tutta ideologica, imposta a forza da una maggioranza che non ha ritenuto opportuno non solo di sentire il quartiere e, soprattutto, chi quella biblioteca ha fondato (il sig. Agostino Cardinali, coordinatore degli Amici di Colognola), ma neppure di attendere che si concludessero le indagini ancora in corso per chiarire quanto è avvenuto, e le responsabilità di coloro che si sono macchiati di un orribile delitto? Pur con tutta l’umana considerazione per il caso Regeni, con la pietà dovuta a Giulio e ai suoi familiari, la dedica di una biblioteca, così come la dedica di una via o di una piazza, non può essere dispensata alla stregua di una margherita, ma, come previsto dalla legge, a non meno di 10 anni dalla morte del personaggio cui la dedica è riservata (proprio per evitare motivazioni legate alla sola emozione della scomparsa del personaggio), salvo notori meriti particolari, sia a livello locale che nazionale, sui quali comunque è il Prefetto a pronunciarsi; generalmente, poi, l'intitolazione non solo deve essere conforme alla storia toponomastica della città, nonché all'identità culturale del Comune, ma deve anche avere uno stretto legame con l'identità e gli interessi della comunità locale.
Alla luce di quanto sopra, il confidare in un ripensamento dell’Amministrazione sulla questione, e un confronto con il quartiere, paiono al sottoscritto, e non solo, un atto doveroso. A titolo del tutto personale, vorrei fare una proposta che non richiede passaggi burocratici, lunghe attese o autorizzazioni prefettizie, ma una semplice delibera del Consiglio comunale immediatamente esecutiva: dedicare a Giulio Regeni la grande sala lettura della biblioteca di Colognola: è una sala che gli studenti universitari sono soliti frequentare per i loro studi e le loro ricerche. Anche per il nome da dare alla biblioteca una proposta (non mia, ma che condivido insieme ad altri) ci sarebbe: Don Fausto Resmini; sarebbe il modo di ricordare sia la figura di un prete che ha speso la sua vita stando dalla parte degli ultimi (dedica oltretutto adatta al contesto della biblioteca, che ancora trasuda di spiritualità), sia il terribile dramma del coronavirus che ha duramente colpito nel 2020 la nostra città, e che è stata causa anche della sua morte.
E allora perché non parlarne insieme? E “Parliamone” è stato il semplice appello di don Francesco.
Francesco Benigni